Riflettori puntati su mamma orsa e quattro cuccioli. Il sindaco di Bisegna, Antonio Mercuri: «Lasciateli liberi. Non sono giocattoli, non sono orsacchiotti da prendere in...
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E’ da qualche giorno che la famigliola, attraversando la montagna Rosapindola, ha lasciato Villalago, per raggiungere il piccolo paese di San Sebastiano dei Marsi, frazione di Bisegna. Anna Vincenza Di Pietro, 71 anni, albergatrice, è riuscita a riprendere la scena con una certa discrezione, mentre era seduta su una panchina, al di fuori del suo hotel. Erano le 22 dell'altra sera quando l'orsa e i cuccioli sono passati veloci lungo la via principale: «E' stata un'emozione gradissima», dice. Amarena conosce bene il borgo marsicano, ricco di fonti alimentari, rappresentate dagli alberi da frutta. Preferisce stazionare nei centri abitati e nelle immediate periferie, perchè in alta quota non riuscirebbe a proteggere i suoi piccoli dalle aggressioni di plantigradi maschi. Questi ultimi, sono meno inclini a frequentare i paesi. Gli orsi maschi, ma del resto anche i grandi felini, possono uccidere i cuccioli per accoppiarsi il prima possibile.
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Altro motivo, consiste nel distruggere la genetica del padre precedente, ed accoppiarsi per trasmettere i propri geni. Direttore del Parco e sindaco, bacchettano i disturbatori. «Gli animali che girano nei paesi, sono sottoposti a più stress. Questo è il motivo per cui la gente dovrebbe stare lontana - commenta il direttore del Pnalm Luciano Sammarone - gli orsi tornano sempre sui territori che conoscono. Amarena è costretta a stare nel centro urbano. E’ un orso del Parco ed è costantemente monitorato. Verso quest’orsa, ci vuole un grandissimo rispetto, soprattutto da parte di coloro che pensano di essere esperti e conoscitori dell’orso e che fanno i danni maggiori». Così il sindaco Antonio Mercuri, preoccupato per il comportamento di alcuni fotografi, alla ricerca di scatti, senza avere rispetto verso gli animali, emette un’ordinanza, che vieta foto e filmati. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino