«Puliamo il mondo» a Portici, liberate le tartarughe della stazione Dohrn

«Puliamo il mondo» a Portici, liberate le tartarughe della stazione Dohrn
Hanno felicemente preso il largo le tartarughe marine dopo un periodo di cure operate dalla Stazione Zoologica marina “Anton Dohrn” il presidio insediatosi a Portici,...

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Hanno felicemente preso il largo le tartarughe marine dopo un periodo di cure operate dalla Stazione Zoologica marina “Anton Dohrn” il presidio insediatosi a Portici, centro strategico per la cura delle tartarughe marine.

L’evento, in concomitanza con la manifestazione “Puliamo il Mondo”, tenuto il 28 settembre u.s. ha richiamato numerose scolaresche provenienti anche dai comuni limitrofi proprio grazie alla partecipazione di istituzioni come la Stazione Zoologica, la Capitaneria di Porto, l’Assessorato all’ambiente del Comune di Portici e l’Ente Guardie Ambientali d’Italia – Sezione Provinciale di Napoli – Gruppo Sommozzatori.

Nel corso della manifestazione Puliamo il Mondo, sono state recuperati dai fondali dello storico porto borbonico del Granatello di Portici, diversi rifiuti, tutti naturalmente nocivi per le specie marine.
Fra questi, diversi pneumatici che rappresentano un alto indice di inquinamento marino soprattutto nella zona del porto che, quest’anno, stante ai primi dati, ha restituito un quantitativo minore di rifiuti rispetto agli anni addietro, con piena soddisfazione del Sindaco di Portici Vincenzo Cuomo.

L’azione di difesa non deve mai registrare battute di arresto – così ha commentato il Sindaco di Portici Vincenzo Cuomo – anche se dobbiamo prendere atto che la città di Portici negli ultimi mesi ha mostrato una condizione di assoluto progresso in crescita sui temi ambientali. Segno evidente di una riconversione di un modello riguardoso del territorio e dell’ambiente, assunto e portato avanti come da programma da questa Amministrazione. Devo riconoscere merito alle articolate attività condotte anche dall’Assessore all’Ambiente e dallo Staff dell’Ufficio Ambiente congiuntamente con il Comando della Polizia Locale e con l’Ufficio Marittimo della Capitaneria di Porto di Portici di quella che non rappresenta certamente l’ultima azione messa in campo a difesa del nostro ambiente.
La manifestazione si è protratta fino all’evento che ha visto la rimessa in acque marine a largo di Capri, delle tartarughe liberate dalla Stazione Zoologica “Anton Dohrn” con la stretta e preziosa collaborazione del Nucleo Sommozzatori delle Guardie Ambientali d’Italia – Sezione Provinciale di Napoli, dirette dal Responsabile Ciro Dell’Anno assistito dall’Operatore Edoardo Marino. L’opera del Gruppo Sommazzatori ha consentito di realizzare le riprese subacquee dal momento della liberazione fino alla immersione delle stesse anche per verificare fin dove possibile le perfette condizioni di salute.

Portici prosegue quindi nell’attuazione di un processo che vede come primo punto, la difesa del territorio sotto il profilo ambientale, con il qualificato supporto dell’Associazione Guardie Ambientali d’Italia –
già nota per i programmi operativi del Patto della Terra dei Fuochi, ritenendo la stessa azione, di importanza prioritaria per generare un impulso positivo nello sviluppo territoriale in termini di cultura e di opportunità ad esse legate.

Il sodalizio associativo si unisce alla compiacenza manifestata dell’Amministrazione Comunale per il raggiungimento dell’obiettivo prefissato ha dichiarato – Ciro Dell’Anno – responsabile Gruppo Sommozzatori. E’ nostro intento proseguire con concretezza nelle attività di supporto alle azioni che l’Amministrazione intende attuare trasferendo le proprie competenze alle esigenze territoriali.


Il binomio “paesaggio-patrimonio culturale” abbraccia nel suo insieme una eredità singolare coniugando le ricchezze presenti nella città di Portici a quelle ambientali. Questo binomio che noi riteniamo di assoluto valore è un elemento essenziale per l’identità locale e contribuisce in maniera determinante alla qualità della vita individuale e collettiva. Un bene pubblico che spesso si stenta a riconoscere e custodire in quanto tale, nonostante il diritto sancito con grande lungimiranza dalla Costituzione Italiana. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino