Tartaruga marina morta a largo di Cuma: sesto caso del 2017

Tartaruga marina morta a largo di Cuma: sesto caso del 2017
Una tartaruga caretta caretta morta è stata rinvenuta nel tardo pomeriggio di oggi al largo della Spiaggia Romana a Cuma da alcuni membri del gruppo Pesca Apnea Napoli....

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Una tartaruga caretta caretta morta è stata rinvenuta nel tardo pomeriggio di oggi al largo della Spiaggia Romana a Cuma da alcuni membri del gruppo Pesca Apnea Napoli. L'animale è stato trovato capovolto già privo di vita che galleggiava. "Abbiamo avvisato la guardia costiera e successivamente l'istituto zooprofilattico di Portici - hanno dichiarato le persone che hanno trovato la tartaruga -. Una situazione bruttissima da vedere". Tra la Spiaggia Romana e Varcaturo dall'inizio dell'estate sono state rinvenute già cinque tartarughe morte finora. La maggior parte delle quali si è spiaggiata sull'arenile di Licola. Circa un mese fa, poi, a distanza di una decina di giorni furono trovati due delfini morti. Il primo sulla spiaggia a Cuma e il secondo a Procida. Sarà adesso l'autopsia dei ricercatori dell'istituto zooprofilattico di Portici a chiarire la causa del decesso dell'animale rinvenuto oggi. 

 
Le tartarughe sono seriamente minacciate dall'uomo, in quanto sono sensibili a molte delle attività umane, tra cui il disturbo del turismo nelle aree di riproduzione, e la pesca accidentale. Si stima, secondo uno studio del WWF che ogni anno circa 150mila tartarughe marine finiscano catturate negli attrezzi da pesca nel Mediterraneo e che di queste oltre 40mila muoiano.


Mentre l'attività riproduttiva è generalmente concentrata in alcuni importanti siti, cosa che rende teoricamente possibile la protezione di queste zone, l'impatto della pesca sugli individui a mare costituisce un problema gravissimo che rappresenta una seria sfida a chi si adopera per la conservazione della tartaruga marina. Il WWF ha lanciato una campagna dal titolo Aiutaci a salvare la tartaruga marina. "Le 7 specie di tartaruga marina che abitano i nostri mari e oceani sono fortemente minacciate dall'uomo - si legge in una nota del WWF -. La cementificazione, il degrado delle coste e dei litorali prescelti per la nidificazione e soprattutto l'impatto con i sistemi di pesca costituiscono le principali minacce per questa specie, basti pensare alle reti a strascico, gli ami dei palangari e le reti fisse, dalle quali un gran numero di tartarughe viene catturato accidentalmente, causando la morte di più di 40mila tartarughe l'anno. Decine di tartarughe ferite vengono soccorse e accolte nei Centri di Recupero WWF dove vengono curate e liberate".  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino