Vermi con la testa di martello, ecco di cosa si nutrono e come riescono a riprodursi

Vermi con la testa di martello, ecco di cosa si nutrono e come riescono a riprodursi
I vermi giganti con la testa di martello rientrano nella famiglia delle Bipaliinae, che a loro volta fanno parte delle planarie terrestri, altrimenti dette Geoplanidae. Le...

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I vermi giganti con la testa di martello rientrano nella famiglia delle Bipaliinae, che a loro volta fanno parte delle planarie terrestri, altrimenti dette Geoplanidae. Le Geoplanidae sono gli unici vermi a vita libera che non vivono in ambienti acquatici e rappresentano un gruppo fondamentale per l’ecosistema del sottosuolo: predatori di altri invertebrati come lumache, chiocciole, insetti e lombrichi, le attaccano e catturano con secrezioni velenose, muco adesivo e con la loro superiorità fisica.


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Le Bipaliinae erano normalmente assenti in Europa e America, ma alcune specie, come la Bipalium kewense, Bipalium adventitium e Diversibipalium multineatum, sono apparse anche da noi in tempi più recenti. La loro peculiarità è quella di essere gli unici vermi piatti terrestri a non essere parassiti e a non conservare l’acqua: vivono in ambienti umidi, restano nascoste durante il giorno ed emergono di notte, quando l’umidità relativa è più alta.

Tra le specie, Arthurdendyus triangulatus è considerata nociva per gli orti, dato che si ciba principalmente di lombrichi, mentre Bipalium kewense e Bipalium adventitium sono gli unici a produrre tetrodotossina, unici invertebrati terrestri a farlo, una tossina usata con funzione difensiva.

In generale, essendo voraci predatori di lombrichi, questo tipo di vermi rischiano di compromettere l’equilibrio dell’ecosistema dei nostri terreni: è proprio attraverso la terra, ad esempio con piante, terriccio e vasi, che queste specie attraversano interi continenti. Questo tipo di vermi, infine, si riproduce sia sessualmente, producendo uova dopo l’accoppiamento, o in modo asessuato, ad esempio dopo il danneggiamento del corpo: se un verme viene tagliato in quattro pezzi, da ognuno di essi si riformerà un verme nuovo. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino