L’impegno della Fondazione Polis raccontato ai detenuti di Secondigliano

«Noi ci siamo e ci saremo sempre»

Le celle del carcere di Secondigliano
Sostegno alle vittime innocenti della criminalità, valorizzazione dei beni confiscati, educazione alla lettura, diffusione di letteratura antimafia; sono solo alcune delle...

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Sostegno alle vittime innocenti della criminalità, valorizzazione dei beni confiscati, educazione alla lettura, diffusione di letteratura antimafia; sono solo alcune delle attività della Fondazione Polis, che lunedì 25 settembre ha raccontato sé stessa ad un’attenta platea dei detenuti della casa circondariale di Secondigliano Pasquale Mandato. Un incontro che, come tutti gli altri, ha innescato un circuito di emozioni tra i relatori e il pubblico.

La Fondazione dallo scorso novembre dà vita, insieme con il garante dei detenuti della regione Campania e il quotidiano il Mattino, al progetto Parole in libertà, una serie di appuntamenti che coinvolgono i detenuti nella stesura di articoli che poi sono pubblicati ogni lunedì sul quotidiano napoletano.

A spiegare le attività della Fondazione sono stati il Segretario Generale Enrico Tedesco, l’avvocato Carlo Magri, responsabile dell’area Beni Confiscati, le dottoresse Tiziana Apicella, che si occupa delle famiglie delle Vittime Innocenti, e Tiziana Cristiani, anima e animatrice dell’area Nuove Generazioni, che si occupa di “Semi di Storie”, la rete dei Punti Lettura della Regione Campania.

«La legge sui beni confiscati è la migliore possibile – ha detto Magri – è la sua applicazione che deve essere migliorata. Nonostante la Regione Campania faccia ogni anno dei bandi per il finanziamento per l’utilizzo dei beni, i Comuni hanno difficoltà nel reperire le risorse. Ci vogliono più risorse economiche e i tempi devono essere abbreviati».

«Lavoriamo su 620 storie - ha affermato Apicella - che monitoriamo tutti i giorni; le famiglie di cui ci occupiamo sono stravolte, cerchiamo di supportarle in tutti i modi possibili: dall’accompagnamento in Tribunale, all’assistenza scolastica, a fare sì che i loro familiari non vengano dimenticati». 

Interviene invece lavorando affinché certi fenomeni non si manifestino Tiziana Cristiani, che organizza per la Fondazione laboratori di lettura con i bambini e con le famiglie.

«È vero, è l’ambiente in cui cresciamo che ci influenza, ci condiziona – dice Claudio, dal pubblico – e abbiamo bisogno, dopo, di un ponte che ci permetta di reinserirci. Se io studio, qui, e divento medico, o acquisisco un’altra qualifica professionale, non posso poi lavorare perché non mi è permesso di iscrivermi all’albo. E allora, che senso ha?»

«Il ponte con il mondo di fuori deve essere più solido – sottolinea Sebastiano – i momenti formativi dovrebbero tenersi più spesso, se faccio un percorso devo essere supportato».

«Noi ci siamo e ci saremo sempre – conclude il segretario di Polis Enrico Tedesco – e per concretizzare anche simbolicamente il nostro impegno con voi mi impegno ad aprire anche qui un punto lettura, per i vostri figli, e uno scaffale brandizzato con tutte le nostre pubblicazioni».

* Referente della Fondazione Polis del Progetto “Parole in Libertà” nell’Istituto di Secondigliano

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Il Mattino