Tra indiscrezioni, fughe in avanti, ipotesi più o meno fantasiose e smentite sulla manovra e sugli eventuali ritocchi all' Iva, il mondo del turismo va in allarme...
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Ma partiamo dal principio: la fiera è appena stata aperta e mentre i padiglioni cominciano a riempirsi di operatori e buyer, il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, conversando con l'ANSA dopo aver letto le nuove indiscrezioni sui giornali, non nasconde la sua preoccupazione: «Basta tasse sul turismo e sul lusso. Ci auguriamo davvero che non accada, ma se l' Iva fosse rimodulata e salisse al 22% per gli hotel di alta fascia, abbiamo già pronta una contromossa. Declasseremo tutti gli alberghi a 5 stelle per risparmiare quel famoso 10% di cui si parla. L'Italia si troverà a non avere più alberghi a 5 stelle. Non sta né in cielo né in terra accomunare i tartufi agli hotel di lusso».
«Torneremo alla situazione di anni fa: in Italia - spiega - c'erano meno di 80 hotel di lusso perché avevano l' Iva altissima, oggi sono più di 500. Continuiamo a favorire bed breakfast e affitti brevi, continuiamo a non stanare gli abusivi e tassiamo solo gli imprenditori. Abbiamo già visto cosa ha fatto il governo Monti: ha messo le tasse sulle barche e le barche sono scappate, poi hanno messo i superbolli sulle macchine...».
Gli fa eco Vittorio Messina di Assoturismo Confesercenti: «Sul turismo paghiamo già una delle imposizioni fiscali più alte d'Europa, un ulteriore incremento rischia di metterci fuori mercato, anche perché non è ipotizzabile che dell'aumento dell' Iva si facciano completamente carico le imprese, lasciando del tutto invariati i prezzi di vendita». A Rimini in rappresentanza del governo c'è il sottosegretario al Turismo del Mibac Lorenza Bonaccorsi che replica: «Non esiste assolutamente il tema aumento dell' Iva sul turismo. Ieri nell'audizione il ministro Gualtieri non ha citato assolutamente gli alberghi e il comparto turistico. E Franceschini ha già detto parole chiare».
Ma Franceschini vuole disinnescare del tutto la preoccupazione degli albergatori e ribadisce: «Non capisco perché mettere in allarme un intero settore strategico per il nostro Paese come il turismo.
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Il Mattino