Volano gli stracci tra gli oramai quasi ex alleati di governo. La Lega cerca di liberare il campo dalla 'scusà del rischio aumenti Iva per non andare al voto e prende...
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Governo, Salvini conferma: il 20 sfiduceremo Conte
A lanciare il sasso è il viceministro all'Economia Massimo Garavaglia che, anche in una intervista a Italiaoggi, parla di primi controlli dai quali starebbe emergendo che «il 70%» degli attuali percettori del Reddito non ne avrebbero diritto. Si tratta, spiega, ancora di dati grezzi che starebbero però emergendo dalle verifiche del «nucleo speciale spesa pubblica della Guardia di Finanza», che poi vanno incrociati con i dati sul territorio. L'intenzione della Lega non sarebbe comunque, come assicura lo stesso Matteo Salvini, quello di cancellare lo strumento ma di sottoporlo a una ampia revisione, per farlo diventare, aggiunge il sottosegretario al Lavoro Claudio Durigon, un «vero strumento di politica attiva».
L'idea sarebbe ad esempio quella di modificare il parametro dell'offerta di lavoro da considerare «congrua» perché scatti l'obbligo di accettarla, che andrebbe valutata su base «giornaliera» anziché mensile.
Garavaglia, peraltro, non si limita ad annunciare l'intenzione di mettere mano al Reddito in caso di nuovo governo a trazione leghista, ma assicura anche che bloccare i rincari dell'Iva non sarebbe un problema, nemmeno se la nascita di un nuovo esecutivo dovesse andare per le lunghe. In caso di emergenza sarebbe infatti «già pronto un banale decreto al Mef» per spostare almeno di un paio di mesi l'entrata in vigore degli aumenti dell'aliquota ordinaria dal 22% al 25,2% e di quella agevolata dal 10% al 13%. Al Tesoro non risulta che ci sia un provvedimento «già lì confezionato», come dice Garavaglia, ma certo, sarebbe una cosa fattibile rapidamente se ce ne fosse bisogno. Il problema sarebbe sempre quello delle coperture, circa 2 miliardi al mese, quindi 3,8-4 per spostare i rincari da gennaio a marzo ad esempio. Dalle verifiche già fatte, spiegano però i leghisti, a dare una mano ci sarebbero le minori spese, in particolare per Quota 100, che già ci saranno quest'anno e che si trascineranno sul 2020.
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Il Mattino