Salvini: «Missione a Mosca? Non è certo che andrò, non è come fare un weekend a Forte dei Marmi»

L'iniziativa, assicura il leader del Carroccio, non è una sfida, «semmai è un supporto» al presidente del Consiglio

Salvini: «Missione a Mosca non è sicura. Ma non andrei a nome del governo»
Il possibile viaggio di Matteo Salvini a Mosca ha agitato le acque del governo nelle ultime ore. Il leader della Lega è tornato a parlarne, non confermando però la...

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Il possibile viaggio di Matteo Salvini a Mosca ha agitato le acque del governo nelle ultime ore. Il leader della Lega è tornato a parlarne, non confermando però la missione a "casa" di Putin: «Ognuno deve mettere il suo mattoncino, non ho certezze che andrò in Russia - ha detto a Radiouno Rai, ospite di "Sabato anch'io" -. Ci è stato prospettato, ci stiamo lavorando, non è un week end a Forte dei Marmi, è qualcosa di più complicato da tutti i punti di vista e soprattutto si fa se serve. Certezze non ce ne sono». Poi continua: «Ci sono buone relazioni - ha aggiunto il leader del Carroccio - le richieste che andiamo a fare le andiamo a fare a tutti, rappresentiamo milioni di italiani, rappresentiamo la voglia di pace, abbiamo votato come Lega l'invio di tutti gli aiuti possibili e immaginabili all'Ucraina, economici, umanitari, l'Italia sta accogliendo, sta abbracciando, sono terrorizzato dall'idea di un espandersi del conflitto».

«Se dovessi riuscire a incontrare Putin gli chiederei, anzitutto, il cessate il fuoco - ha detto Salvini poi a Lodi -. Incontrerei anche Zelensky. Ci andrei volentieri a Kiev. Vedremo - ha aggiunto sull'ipotesi di andare in Russia -. Vedremo se sarà tecnicamente possibile adesso o più avanti. Chiunque possa portare un mattoncino che ricostruisca la casa della pace e del dialogo dovrebbe poterlo fare».

 

La missione

In Russia «non è un viaggio di piacere, in una terra tranquilla, in un momento tranquillo. Si fa se serve, a me interessa che tornino a dialogare le parti che adesso si stanno sparando. Io sono piccolissimo, però la storia è fatta di piccolissimi mattoncini, non vado a nome del Governo, vado rappresentando il sentimento della maggioranza degli italiani, poi certezze di ascolto e di successo nessuno ne ha, ma è meglio una proposta di pace, di cessate il fuoco in più che in meno. Se poi il viaggio non dovesse realizzarsi, continueremo a fare queste richieste da lontano». L'iniziativa, assicura il leader del Carroccio, non è una sfida, «semmai è un supporto» al presidente del Consiglio, Mario Draghi, che «ha chiamato ieri l'altro a Mosca ed è rimasto a lungo al telefono sulla questione dei porti, del grano, della mediazione e del cessate il fuoco. Quindi semplicemente è un ribadire, un sostenere, un aggiungere, un rafforzare, poi non mi voglio sostituire a niente e a nessuno».

 

«Non posso assistere a distruzione»

«Potrei più comodamente, come altri miei colleghi parlamentari o altri italiani, passarmi il ponte del 2 giugno con i miei figli, magari sarà così - continua Salvini -. Se invece ci fosse l'opportunità di riuscire a portare queste richieste di cessate il fuoco, di dialogo, non dipende da me, è l'idea che mi spinge: posso essere utile, piccolissimo tra tanti altri piccoli o altri grandi, a spingere alla riflessione, al cessate il fuoco? Qualunque politico, di qualunque idea, di qualunque area culturale dovrebbe chiedersi: cosa posso fare io? Qualcuno preferisce il nulla, lo rispetto, per come sono fatto assistere ad altre settimane, ad altri mesi di distruzione senza neanche provare a fare nulla...».

«In questo periodo - ha ricordato il leader del Carroccio - abbiamo tenuto aperti canali diplomatici con tutti, sono andato in ambasciata ucraina, turca, cinese, ho incontrato gli americani, ci sono contatti a livello europeo. È chiaro, che chi è che ha scatenato il conflitto? La Russia. A chi devo chiedere dei segnali di distensione? A chi ha cominciato il conflitto». Quanto ai possibili interlocutori in caso di viaggio in Russia, «non voglio entrare nel merito - ha aggiunto Salvini - di qualcosa che si sta costruendo e magari non sarà, qualcuno che comunque può avere voce in capitolo sicuramente».

 

Letta: Salvini va dove gli batte il cuore

La visita del segretario della Lega Matteo Salvini a Mosca non stupisce il segretario del Pd Enrico Letta che invece si aspettava avvenisse prima. «Mi stupisce arrivi così tardi perché va dove naturalmente gli batte il cuore fin dall'inizio, Evidentemente lo considera un luogo dove andare» ha detto Letta da Como ribadendo che il Pd «sostiene il governo Draghi per la pace. Iniziative strampalate alla Salvini non hanno alcuna utilità. Servono a lui per ritrovare la sua identità», ha concluso.

 

Guerini: Salvini a Mosca? Improbabile, no comment

«Non commento ipotesi di viaggi anche abbastanza improbabili. Quindi non faccio alcun commento». È il commento del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, in merito al viaggio annunciato dal leader della Lega Matteo Salvini a Mosca, a margine dell'evento "Verso il 2023. Il Nord e i Riformisti: quale agenda per le prossime sfide" a Milano.

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Il Mattino