2020, l'anno del Covid mese per mese: il mondo visto da Zoom e la rivincita del cloro

2020, l'anno del Covid mese per mese: il mondo visto da Zoom e la rivincita del cloro
Un anno unico e particolare. Con nuovi oggetti e nuove parole protagonisti della nostra quotidianità. Covid, in arrivo un farmaco con gli anticorpi: per un anno...

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Un anno unico e particolare. Con nuovi oggetti e nuove parole protagonisti della nostra quotidianità.


Gennaio
Il trolley

A dicembre ci siamo detti: il prossimo anno viaggiamo, e infatti come regalo di Natale abbiamo ricevuto un trolley, indistruttibile, ammortizzato, motorizzato, smart, a guida automatica, di quelli che praticamente non si trascinano ma sono loro a trascinare te. Come eravamo contenti. Abbiamo programmato il primo viaggio già a metà gennaio 2020, in Oriente. Se bisogna viaggiare, allora, andiamo lontano, tanto abbiamo il trolley nuovo. Ovviamente, le notizie dalla Cina non erano buone. Spostiamo il viaggio a febbraio o a marzo ci siamo detti. E niente, il Trolley è ancora lì, siccome è intelligente ogni tanto ci parla, ci dice: per favore riciclaci, perché mi sa che nemmeno il 2021 sarà l'anno adatto per viaggiare.


Febbraio
L' amuchina

C'era chi nel 2019 non sopportava l'odore di cloro, c'era chi chiedeva il bando del cloro perché la produzione era fortemente inquinante, tanto si diceva - ci sono i prodotti naturali, a base di limone e aceto. Eppure, già a febbraio 2020, la gran parte di noi invocava, a gran voce, l'amuchina o prodotti similari, comunque a base di cloro. Giurando che mai e poi mai avevano creduto nei prodotti naturali, soprattutto quelli a base di limone o aceto. Perché ragionavano - abbiamo usato il cloro per anni, in primis per la tubercolosi, poi per la disinfezione dell'acqua da bere delle macchine per dialisi, per il colera soprattutto, immagina un po' se ci può far male un po' di cloro sulle mani.


Marzo
Le mascherine

A marzo si è cominciato a parlare con insistenza delle mascherine. Sono iniziati i messaggi contraddittori. Usatele, non usatele, usatele con giudizio. Mettetele in certe situazioni, sì ma quali situazioni? E tuttavia, nel momento in cui si è deciso che bisognava indossare le mascherine nei luoghi chiusi, molti di noi si sono accorti che tutte le farmacie e tutti i negozi avevano un cartello ben visibile: assolutamente vietato entrare senza mascherina. Dovevamo comprare una mascherina per poter entrare nei luoghi chiusi ma non potevamo entrare nel luogo chiuso perché non avevamo la mascherina che avremmo dovuto acquistare per poter entrare in altri luoghi chiusi: un po' come la capra, il cavolo e il lupo.


Aprile
I consigli degli esperti

Abbiamo scoperto alcune qualità dell'intimità virtuale. Per esempio. È il sesso più sicuro che si possa fare. Può assumere molte forme, puoi farti una doccia insieme (separatamente) o un bicchiere vino, vedere film insieme, una serie televisiva e fare un tour con Google Maps nelle città darte e parlare, parlare, parlare tanto, finché la batteria non si scarica o qualcuno si addormenta. Non è necessario impressionare il partner portandolo a cena in un ristorante alla moda. Non hai nemmeno bisogno di essere nella stessa città e puoi risparmiare anche sui vestiti, indossi solo la metà di sopra e non c'è nemmeno l'imbarazzo quando pensi: Lo faccio salire a casa o no?


Maggio
Zoom

Mica solo Zoom, ma decine di applicazioni per video conferenze, lezioni universitarie ed esami. Le schermate dei cellulari si sono riempite di icone. Quando pensavi di averle tutte, un po' come le figurine, scoprivi che ce n'era un'altra. Per un po' sono andate di moda le schermate che immortalavano i volti di 20 persone, tutti on line. Poi una volta presa confidenza con zoom, abbiamo imparato a mutare la nostra voce e spegnere lo schermo, così di quelle 20 persone, una parlava, una ascoltava e delle restanti, la metà faceva servizi domestici, l'altra metà, esercizi a corpo libero. Tuttavia, abbiamo scoperto che le riunioni andavano avanti lo stesso, e questo la dice lunga sull'efficacia di certe riunioni aziendali.


Giugno
Il bonus bicicletta

Eravamo tutti ingrassati per la quarantena. Ci siamo detti ora o mai più: perché non approfittare dei bonus e comprarsi una bella bicicletta o monopattino? Ultimo modello, elettrico, smart e intelligente? Certo, costa più di una macchina usata, ma almeno facciamo moto. Così ci siamo comprati la bicicletta e abbiamo scoperto la bellezza delle nostre città, tra l'altro non ancora affollate, senza traffico, le città dove la natura s'era ripresa gli spazi. Poi, siccome eravamo un po' arrugginiti per la quarantena e siccome le biciclette correvano più di una moto, non abbiamo fatto caso a quella buca e ci siamo finiti dentro. Rottura clavicola, scapola, spalla o altro e insomma, altri 40 giorni di quarantena forzata.


Luglio
I ristoranti

Siamo tornati a sederci nei ristoranti, all'aperto o al chiuso, anche in quelli che mai e poi mai abbiamo voluto frequentare, perché si mangiava male ed erano sporchi. Ora ci piacevano, tanto il caldo uccide il virus, tanto il vino uccide il virus e pure l'amatriciana, tanto il virus è clinicamente morto. Poi, i numeri dei positivi è basso, quasi ridicolo, tipo 100 al giorno, e va be, poi qualcuno diceva, attenzione: sono passati a 200, stanno salendo, ma noi, nottetempo, eravamo presi a cantare la società dei magnaccioni, che ce frega che ce importa, e l'attenzione erano l'ultimo dei nostri problemi: Fatece largo che passamo noi, Sti giovanotti de' sta Roma bella.


Agosto
I furbetti del bonus

Quelli che hanno incassato il bonus, hanno tutti dichiarato: l'ho fatto in perfetta buonafede. Per esempio, il sindaco di Campobasso ha confessato di sentirsi amareggiato perché ha sottovalutato il suo ruolo ma, in quanto avvocato, ha ricevuto il bonus dalla cassa forense, dunque era in perfetta buonafede, i soldi venivano dalla cassa, e in più, ha incassato i soldi per devolverli in beneficenza. Alla domanda: ma non poteva prendere i soldi di tasca sua e darli alle famiglie? La risposta è stata: francamente non sono nelle condizioni di donare tutta quella cifra (600 euro) in beneficenza, in questo modo (prendendo il bonus) ne ho donati di più. Insomma, a far del bene è meglio che ci pensi lo Stato.


Settembre
La Sardegna

Prima della pandemia chi andava in Sardegna metteva centinaia di foto sui social che lo ritraevano in letizia e pace assoluta, sdraiato sulla prua di barche immense, ai ristoranti, su spiagge incantate, suscitando così l'invidia sociale: hai visto dove è andato quello? Tu invece mi hai portato a Baia Domizia. A settembre 2020 chi metteva le foto di baia Domizia era, invece, considerato il salvatore della Patria, chi era andato in Sardegna un inquinatore della Patria.

Ottobre
Le pistole,
per la temperatura

Vuoi accedere ai concerti, presentazioni, festival, tutte quelle attività che si possono ancora fare in presenza, seguendo, ovvio, un rigido protocollo? Allora devi farti misurare la febbre. L'oggetto utile alla misurazione della temperatura è la pistola (laser, a infrarossi). A ottobre siamo passati da evento ad evento acconsentendo di farci misurare la temperatura, all'entrata e all'uscita e ancora alla successiva entrata e alla successiva uscita, cioè appena dopo un'ora dalla precedente misurazione. Incredibile, nessuno ha mai scoperto una persona con la febbre (eppure per la legge dei grandi numeri un caso su mille doveva esserci), anzi, l'analisi delle medie corporee rilevate, cioè 34 gradi, faceva pensare che in realtà stavano in un romanzo di P.K. Dick: eravamo degli zombi e pensavamo di essere vivi.


Novembre
La seconda ondata

Tutti quelli che erano stati a Baia Domizia e non in Sardegna, tutti quelli che non avevano frequentato i ristoranti a Luglio, e nemmeno cantato la società dei magnaccioni, che non avevano nemmeno preso a sbafo il bonus per le partite Iva, tutti quelli che erano andati al lavoro in bicicletta per evitare i mezzi affollati, rischiando cadute rovinose, tutti quelli che non avevano frequentato eventi in presenza, anche perché le pistole di certo non misurano la febbre, tutti questi, magari rimasti nelle loro camere, senza uscire, insomma tutti questi in coro hanno gridato: ve l'avevo detto io, che arrivava la seconda ondata.


Dicembre
Il vaccino


Eppure, stanchi come siamo, nervosi per l'economia, distrutti dalla disoccupazione, ammalati di stress, infastiditi dai virologi in tv, ancora incapaci di scrivere positivo alla Sars-Covd 2, perché preferiamo dire positivo al Covid 19 (che in realtà descrive l'epidemia), insomma stanchi e disgraziati, non abbiamo applaudito l'arrivo del camion che portava le prime dosi del vaccino. E' come la torcia Olimpica, sacra, dunque, l'evento andava festeggiato con ali di folla plaudente. Lì dentro c'è il meglio dell'ingegno umano. Speriamo solo di di farne buon uso per il nuovo anno, i decenni e i secoli a venire. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino