"Alessandra sepolta vicino a un altro corpo": "Chi l'ha Visto" riapre un caso del 1975 -Foto

Alessandra Sandri
Nuovi sviluppi sul caso di Alessandra Sandri, scomparsa nel nulla il 7 aprile 1975 nel centro di Bologna. Nel luogo in cui...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nuovi sviluppi sul caso di Alessandra Sandri, scomparsa nel nulla il 7 aprile 1975 nel centro di Bologna.






Nel luogo in cui sarebbe sepolta, potrebbe essere stato nascosto anche il cadavere di un altro uomo, scomparso quattro anni dopo e collegato alla vicenda. È un'ipotesi che gli investigatori della Procura e della squadra Mobile di Bologna prendono in considerazione, in seguito ad alcuni riscontri d'indagine, su cui viene però mantenuto stretto riserbo.



Il caso è stato riaperto dopo che, qualche tempo fa, una donna si era rivolta alla Polizia, in seguito ad una puntata di Chi l'ha visto, riferendo di dialoghi da lei ascoltati all'epoca, sul luogo dove potrebbe essere stato nascosto il corpo della bambina. Ieri la donna, 65 anni, è stata risentita per due ore dal Pm Giampiero Nascimbeni e avrebbe indicato una zona abbastanza precisa in provincia di Bologna, a quanto pare sull'Appennino.



Un luogo comunque diverso da quello dove ci furono ricerche in passato. Le sue sono state definite ieri dal procuratore aggiunto Valter Giovannini «dichiarazioni sicuramente utili alla prosecuzione delle indagini». L'altro uomo scomparso nel 1979 sarebbe Remo Soravia Gnocco, di cui si persero le tracce vicino al fiume Savena, proprio qualche giorno prima dell'inizio del processo per gli abusi alla bimba, terminato con due condanne passate in giudicato. Il caso di Soravia Gnocco, all'epoca, venne liquidato come un suicidio.



Ma l'uomo era un avventore del bar di via Carissimi frequentato anche dalle persone condannate. Secondo alcune segnalazioni, diceva di sapere chi aveva ucciso la bambina. L'inchiesta per l'omicidio della bimba fu mandata verso l'archiviazione nel 2011 per la morte del reo, Franco Mascagni, uno dei due bolognesi condannati nel 1982.



Leggi l'articolo completo su
Il Mattino