Gara Consip, non ci fu turbativa d'asta: Alfredo Romeo assolto a Roma

«Ora voglio contribuire alle riforme della giustizia, dando dignità al valore liberale del garantismo»

L'imprenditore napoletano Alfredo Romeo
Assolto con la formula «perché il fatto non sussiste» dal tribunale di Roma, l'imprenditore napoletano Alfredo Romeo, in relazione all'accusa di...

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Assolto con la formula «perché il fatto non sussiste» dal tribunale di Roma, l'imprenditore napoletano Alfredo Romeo, in relazione all'accusa di turbativa d'asta nell'ambito della gara Fm4 indetta da Consip. La vicenda risale al 2014 e la gara d'appalto aveva un valore di oltre 2 miliardi e settecentomila euro. I giudici - ottava sezione collegiale - hanno fatto cadere le accuse anche per gli altri undici imputati, tra cui l'imprenditore Ezio Bigotti, difeso in giudizio dall'avvocato Cesare Placanica. «Viene smentita - commentano gli avvocati Alfredo Sorge e Giandomenico Caiazza, difensori di Romeo - anche in questo processo l'impostazione accusatoria che aveva infondatamente contestato il reato di turbativa d'asta all'avvocato Romeo pur in assenza di qualsivoglia elemento a carico e viene ancora una volta accertata la correttezza dell'operato della società Romeo Gestioni nella gara Fm4 come già acclarato in altri giudizi». Ancora una volta la Romeo Gestioni viene assolta, come già avvenuto in altri procedimenti. Per l'imprenditore Alfredo Romeo resta infatti la condanna in primo grado a due anni e sei mesi, per corruzione nel procedimento che coinvolgeva anche l'ex dirigente della centrale unica di acquisti della Pubblica amministrazione, Marco Gasparri. Quest'ultimo ha accusato l'imprenditore di avere ricevuto da lui, dal 2012 al 2016, complessivamente decine di migliaia di euro in cambio di notizie e aiuti relativi ai bandi di gara in Consip. I giudici romani, anche in quell'occasione, hanno escluso la responsabilità della società Romeo Gestioni. Ovviamente, nel processo Consip, per Romeo si tratta soltanto del primo grado di giudizio. I pm avevano richiesto per Romeo una condanna di quattro anni e dieci mesi.

«A distanza di sei anni - ha ricordato ieri Romeo in una nota - e dopo sei mesi di carcere sono stato assolto e sono contento che i giudici abbiano scelto la formula perché il fatto non sussiste. Il Tribunale di Roma ha accertato che non ho turbato la più grande asta d'Europa». L'imprenditore partenoepo ha aggiunto: «Ora mi rimetto al lavoro con tre obiettivi: recuperare il danno subito da me e dalla mia azienda, un danno economico di centinaia di milioni; il secondo è quello di migliorare la qualità dell'informazione che oggi in Italia è bassissima. E poi voglio contribuire alle riforme della giustizia, dando dignità al valore liberale del garantismo». 

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Il Mattino