Alitalia, via al commissariamento. Calenda: sei mesi poi vendita o liquidazione

Alitalia, via al commissariamento. Calenda: sei mesi poi vendita o liquidazione
Alitalia verso il commissariamento dopo il no dei lavoratori al piano di ristrutturazione che prevedeva tagli al personale e agli stipendi. Il cda della compagnia «data...

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Alitalia verso il commissariamento dopo il no dei lavoratori al piano di ristrutturazione che prevedeva tagli al personale e agli stipendi. Il cda della compagnia «data l'impossibilità di procedere alla ricapitalizzazione» ha deciso di avviare le procedure previste dalla legge e ha convocato un'assemblea dei soci per il 27 aprile (e in seconda convocazione il 2 maggio). Si va così verso il commissariamento. Al referendum sul pre-accordo firmato dai sindacati i no sono stati il 67%.


Programma e operatività dei voli - specifica poi Alitalia - non subiranno al momento modifiche.

«Rammarico e sconcerto» per l'esito della consultazione da parte del Governo, che cercherà di ridurre al minimo «i costi per cittadini e viaggiatori». L'approvazione del verbale bocciato invece dai dipendenti avrebbe sbloccato un aumento di capitale da due miliardi, compresi oltre 900 milioni di nuova finanza, che sarebbero stati utilizzati per il rilancio della compagnia. 

«La cosa più plausibile è che si vada verso un breve periodo di amministrazione straordinaria che si potrà concludere nel giro di 6 mesi o con una vendita parziale o totale degli asset di Alitalia oppure con la liquidazione». Così il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda al Tg3. «Se ci saranno aziende interessate a rilevarla - ha aggiunto - questo è tutto da vedere, è prematuro».


«L'Unione europea può dare per un periodo di tempo limitato» il via libera a un aiuto pubblico «per un orizzonte di 6 mesi, a condizioni molto precise che negozieremo sotto forma di prestito», ha aggiunto il ministro, precisando che si tratterà di un «ponte finanziario transitorio» e non di «una nazionalizzazione» né di «cinque anni di amministrazione straordinaria» o di «miliardi di euro di perdite». 

Calenda al Tg2 ha poi spiegato che la soluzione non potrà che essere una vendita della compagnia in modo che a pagare non sia il contribuente italiano, che «dopo 7,4 miliardi di euro - ha sottolineato - davvero non ne può più di saldare a piè di lista i conti di Alitalia».

Una «nazionalizzazione» di Alitalia resta «esclusa». A ribadirlo a Sky Tg24 è anche il ministro del Lavoro Giuliano Poletti. «Quello che potevamo fare, abbiamo cercato di farlo ottenendo il miglior risultato possibile in questa fase. Alitalia è un'azienda privata: ora dobbiamo aspettare la decisione degli azionisti, poi siamo pronti ad applicare la legge» per tutelare i lavoratori con gli ammortizzatori.

Il presidente di Alitalia, Luca Cordero di Montezemolo, ha comunicato ufficialmente al Presidente dell'Enac, l'Ente nazionale dell'aviazione civile, Vito Riggio, la decisione del cda di avviare la procedura per la nomina del Commissario. L'Enac «ha preso atto che, al momento, esistono le condizioni per il mantenimento della piena operatività di Alitalia, su cui l'Ente continuerà a mantenere la propria vigilanza istituzionale in base alla normativa europea vigente».

Delusione da parte di Etihad, socio di Alitalia con il 49%, per l'esito del referendum. Il rifiuto, attraverso il referendum, dell'accordo preliminare «è profondamente deludente». In qualità di «azionisti di minoranza in Alitalia, supportiamo - dice James Hogan, presidente e amministratore delegato di Etihad Aviation Group - la decisione odierna del consiglio di amministrazione di convocare un'assemblea dei soci per il 27 di aprile per avviare le procedure previste dalla legge».

«Gli azionisti di Alitalia, inclusa Etihad Airways, hanno messo a disposizione negli ultimi tre anni un enorme supporto finanziario e commerciale. Insieme agli azionisti italiani, Etihad - prosegue Hogan in una nota - aveva confermato il suo profondo impegno e la sua volontà di supportare la compagnia con un pacchetto del valore aggregato di circa due miliardi di euro, per aiutare Alitalia a finanziare il suo piano industriale quinquennale. Una condizione fondamentale per questo impegno era rappresentato da un lavoro condiviso e congiunto di tutte le parti interessate, inclusi i sindacati». In più «l'accordo preliminare con i sindacati era stato reso possibile e supportato dai leader degli stessi sindacati, dal management di Alitalia, dal primo ministro italiano e da tre ministri del Governo, che avrebbero aiutato a mettere il futuro di Alitalia al sicuro».


«È una speculazione e non commentiamo le speculazioni», ha detto intanto una portavoce di Lufthansa da Francoforte in merito alle voci di un interessamento della compagnia tedesca a un eventuale acquisto di Alitalia.




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Il Mattino