Amazzonia, nuovo allarme deforestazione: cresciuta in un anno del 300%

La deforestazione nell'Amazzonia brasiliana è cresciuta del 300% ad agosto rispetto allo stesso mese del 2018, e di quasi il 100% nei primi otto mesi del 2019, secondo...

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La deforestazione nell'Amazzonia brasiliana è cresciuta del 300% ad agosto rispetto allo stesso mese del 2018, e di quasi il 100% nei primi otto mesi del 2019, secondo dati ufficiali: una cifra che porta gli esperti a non escludere che alla fine dell'anno possano superarsi i 10 mila km quadrati di vegetazione rasa al suolo. Secondo l'Istituto nazionale per le ricerche scientifiche (Inpe), legato al ministero di Scienza e Tecnologia, la più grande foresta tropicale del mondo ha perso 1700,8 km quadrati il mese scorso, rispetto ai 526,5 km quadrati di un anno fa. 


Agosto è da sempre uno dei mesi di maggiore siccità e di incendi naturali, ma quest'anno - sottolineano i media locali - i roghi hanno avuto un notevole aumento a causa delle azioni criminali degli agricoltori, in particolare dei produttori di soia e dei disboscatori.

Una delle principali iniziative avviate dalla giustizia brasiliana per punire coloro che deforestano illegalmente in Amazzonia ha già generato 2.539 cause legali dal 2017, ma nessuna condanna definitiva: lo rende noto il portale di notizie Uol. Quattro Stati concentrano la maggior parte dei processi: Mato Grosso, Parà, Rondonia e Amazonas. L'elaborazione delle azioni è svolta da Amazonia Protege, un progetto della procura federale brasiliana creato come risposta ai crescenti tassi di disboscamento nella regione. Il progetto si basa sui dati elaborati dal satellite Prodes (Progetto per il monitoraggio della deforestazione nell'Amazzonia Legale) usato dall'Istituto nazionale per le ricerche scientifiche (Inpe), legato al ministero di Scienza e Tecnologia di Brasilia. 


La prima azione è stata portata in tribunale l'8 novembre 2017, mentre la più recente è dello scorso 17 maggio. In pratica, si tratta di 141 azioni al mese per un periodo di un anno e mezzo, ovvero cinque al giorno. In totale, la procura federale addebita ai 2.882 imputati una somma pari a 5,1 miliardi di reais (11,3 miliardi di euro) di indennizzi. Le cause si basano sui dati della deforestazione registrati tra agosto 2015 e luglio 2017. «Il numero di azioni coincide con gli Stati che concentrano la più alta tassa di deforestazione», ha affermato il pm Daniel Azeredo, uno dei membri di Amazonia Protege. Tra gli imputati ci sono aziende e privati. Il maggiore è l'impresa di legname Manasa Madeireira Nacional, bersaglio di 63 cause. Il secondo più grande è Iglisson Fraitag de Franca, un agricoltore cui si atribuiscono 57 casi di disboscamento illegale.
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Il Mattino