ANCONA - Tre giovani manager locali identificati e sentiti, preludio all'iscrizione nel registro degli indagati. E un minore in posizione molto delicata, che potrebbe essere...
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Tutte aperte le ipotesi: si va dalla triste usanza di presunti fan che, in almeno quattro occasioni, ha marcato i pre-concerti di Sfera Ebbasta, all'esistenza di una banda che punti a creare confusione per rubare, dallo sfregio di un contestatore seriale, alla follia, appunto, di un ragazzo in preda ai fumi dell'alcol o sotto stupefacenti. La bomboletta di spray al peperoncino è stata trovata sul pavimento del locale.
Non meno folle è l'altro capo della storia: la presenza alla Lanterna Blu di 1.400 avventori per il concerto, con un locale che aveva capienza per 879 persone. La sala adibita a spettacolo era solo quella centrale, omologata per 469 persone, come ha spiegato il premier Giuseppe Conte. Gli investigatori stanno cercando in Comune a Corinaldo la richiesta di autorizzazione per pubblico evento per vedere cosa fosse stato dichiarato. L'organizzazione faceva capo alla Magic, srl riconducibile a due soci: Quinto Cecchini e Carlantonio Capone, due imprenditori del ramo dell'intrattenimento. Nella compagine sociale figura anche l'amministratore unico, Francesco Bartozzi. I tre sono stati identificati e sentiti ieri pomeriggio e oggi saranno formalmente indagati. Non risulterebbe nelle partecipazioni, a meno di situazioni parallele, un esponente della storica famiglia proprietaria dell'immobile, Micci, molto coinvolto nei social con la Lanterna. E non risulta il dj Marco Cecchini che pure figurava tra i riferimenti dell'organizzazione dell'evento (contattato telefonicamente, smentisce collegamenti).
Quella della Lanterna Azzurra è una storia frastagliata. Ha rinnovato le autorizzazioni nel 2014 adeguandosi per due volte alle prescrizioni per gli impianti elettrici e le dotazioni antincendio. Nel 2016 aveva avuto la sospensione della licenza dal questore per alcune liti. Infine, era stata la volta della Finanza ad affacciarsi a Madonna del Piano per alcuni lavoratori in nero. Nel 2017, il rinnovo delle autorizzazioni con prescrizioni sui maniglioni ottemperate: niente che potesse interessare quelle balaustre arrugginite, guide precarie per l'uscita di sicurezza posteriore, divelte l'altra notte dalla pressione della calca. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino