Il suo stare ritto davanti ai carri armati che avevano invaso piazza Tienanmen divenne l'icona della rivolta dei giovani cinesi e purtroppo anche l'immagine della...
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Come scritto da Liu Xiaobo nel discorso per il Nobel per la Pace 2010, letto in absentia, «i fantasmi del 4 giugno non sono ancora sepolti», ha notato Pompeo, chiedendo l'impegno a liberare «coloro che sono stati imprigionati per aver cercato di mantenere vivo il ricordo» e di «porre fine alle continue molestie dei partecipanti alla dimostrazione e alle loro famiglie». La Cina, attraverso il ministero degli Esteri, ha manifestato tutta la sua irritazione annunciando una protesta formale, ha detto la portavoce Hua Chunying.
La mossa di Pompeo, del resto, cade nel pieno delle tensioni commerciali tra i due Paesi e gli osservatori hanno rimarcato che il tema dei diritti umani non è stato minimamente sollevato durante la visita di ottobre in Cina del presidente americano Donald Trump.
Secondo i media di Hong Kong, a poche «mamme» è stato concesso di recarsi al cimitero pubblico di Wan'an, a 15 km a ovest di Pechino, per onorare i defunti tra forti controlli.
Il Mattino