Sono almeno 20 le persone sono morte nell'attentato avvenuto oggi in una moschea sciita nel Nord-Est dell'Arabia Saudita, secondo quanto riferisce la televisione panaraba...
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L'attentato, compiuto nella località di Al Qatih, è avvenuto durante la preghiera collettiva del venerdì.
Poche ore più tardi lo Stato islamico (Isis) ha rivendicato l'attentato suicida. Lo si è appreso da uno degli account Twitter che affermano di rappresentare l'Isis. Non è possibile verificare l'autenticità della rivendicazione.
Il governo saudita è «interamente responsabile di questo crimine atroce a causa del suo sostegno ai criminali in molti paesi musulmani e arabi». Lo ha affermato il movimento sciita libanese Hezbollah, commentando l'attentato suicida. «I takfiristi (musulamani che accusano altri musulmani di apostasia) non fanno distinzione tra sunniti e sciiti o tra musulmani e non musulmani quando commettono attentati», ha aggiunto il Partito di Dio libanese.
Hanno l'obiettivo di «provocare una spaccatura tra i figli della nazione» i responsabili dell'attentato.
Strage anche in Yemen. È di almeno 13 morti e diversi feriti il bilancio di un altro attentato eseguito sempre contro una moschea frequentata dai ribelli houthi (sciiti) a Sanaa, in Yemen. Lo hanno riferito testimoni citati dall'agenzia d'informazione Dpa, precisando che l'esplosione è avvenuta mentre i fedeli stavano lasciando la moschea, situata nel centro della capitale che i ribelli controllano da settembre. L'attentato è stato rivendicato dallo Stato islamico (Is). Account Twitter legati all'organizzazione jihadista hanno riferito che alcuni affiliati hanno eseguito l'attacco nel quale, secondo l'Is, numerosi ribelli sciiti sono morti o sono rimasti feriti. Lo scorso 20 marzo la filiale dello Stato islamico in Yemen, denominata Wilayat al-Yemen, aveva rivendicato gli attacchi kamikaze contro due moschee sciite a Sanaa, in Yemen, nei quali morirono almeno 35 persone. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino