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È chiusa l'indagine dell'insegnante di 37 anni morta a gela, in Sicilia, dopo il vaccino perché non c'è nessuna correlazione. «Non ci sono correlazioni di rilievo penale» tra la somministrazione del vaccino AstraZeneca e la morte dell'insegnante di Gela, Zelia Guzzo, di 37 anni, «imputabili a medici o sanitari che hanno avuto in cura la donna». Ecco perché la Procura di Gela, come riporta l'Adnkronos, ha chiuso l'inchiesta e chiesto l'archiviazione del procedimento penale nei confronti di ignoti per omicidio colposo. Lo scorso primo marzo era stato somministrato il vaccino all'insegnante, che è morta tre settimane dopo.
Le indagini della procura
La donna, che non aveva malattie pregresse, giorni dopo la somministrazione di AstraZeneca aveva cominciato ad accusare un forte mal di testa e stato confusionale. Dopo il trasporto all'ospedale «Vittorio Emanuele» di Gela era stato disposto il trasferimento al Sant'Elia dove era stata sottoposta ad un delicato intervento di Neurochirurgia.
La donna, secondo i primi accertamenti medici, sarebbe stata colpita da trombosi ed emorragia cerebrale. A Caltanissetta aveva subìto un delicato intervento di neurochirurgia. I medici avevano provato a tamponare l'edema, ma per la donna non c'era stato nulla da fare dopo 13 giorni di ricovero. La Procura di Gela aveva subito aperto un fascicolo e sequestrato le cartelle cliniche e la documentazione circa il vaccino. Gli esiti della consulenza medico legale sono stati inviati all'Istituto superiore di Sanità e all'Aifa, come spiega il Procuratore Fernando Asaro.
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