Roma, apre un B&B alle Canarie, ma per l’Atac la capostazione è in malattia. Così si è tradita

Vuoi mettere i turni da capostazione all’Atac con le palme di Playa Puerto Rico, nell’arcipelago della Canarie? T. G., 50 anni, non ha avuto dubbi. A febbraio 2020, un...

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Vuoi mettere i turni da capostazione all’Atac con le palme di Playa Puerto Rico, nell’arcipelago della Canarie? T. G., 50 anni, non ha avuto dubbi. A febbraio 2020, un attimo prima del lockdown, ha fatto i bagagli e si è imbarcata da Roma alla volta delle isole subtropicali. Via la divisa grigia della municipalizzata dei trasporti, molto meglio i panni da tenutaria di una casa vacanze con vista sull’oceano e una piscina a sfioro. Sembra il finale perfetto di un reality show, della serie: mollo tutto e cambio vita.

Peccato per un particolare: all’Atac la capostazione, per un anno e mezzo, ha continuato a spedire una valanga di certificati medici. E così, mentre si svegliava tutte le mattine tra i motoscafi e le spiagge bagnate dalle acque cristalline, col sole mite perfino a Natale, la partecipata del Campidoglio ha continuato a liquidarle lo stipendio, credendola in malattia. 

Chissà per quanto sarebbe andata avanti così, con l’assegno mensile foraggiato dai contribuenti romani (Atac incassa ogni anno oltre mezzo miliardo di euro dal Comune, più i ristori dell’emergenza Covid). Ma l’hanno tradita i social. O meglio: la voglia di esibire la nuova vita.

Su Facebook infatti la dipendente «malata» sfoggiava gli agi della nuova day-routine a Las Palmas. Tra piscine e bagnasciuga. Una carrellata di foto con panorami mozzafiato. È la legge dei social: se vai in un posto da sogno senza concederti nemmeno un post, è come se non ci sei stato. «Benessere... è la parola chiave!!», scriveva allora T., con l’emoticon di un cactus tropicale. E promuoveva quella che sembrerebbe essere la sua casa vacanze: «Voglia di mare, di sole e relax? What else? Che altro? Contattaci per informazioni». Con link allegato del bed and breakfast. 

Il tutto in un posto che il sito web ufficiale del turismo dell’isola, reclamizza così: «Cos’è la prima cosa che vedi la mattina quando ti alzi dal letto? L’oceano? Un mare blu steso come una moquette nel salotto? Una distesa di onde che arrivano al porto tra motoscafi, barche per la pesca del marlin blu e barche per avvistare i delfini? Se la risposta è sì, è molto probabile che sei a Puerto Rico, nel sud di Gran Canaria. Uno dei luoghi con il miglior clima di tutta la Spagna». Niente a che vedere con certe stazioni scalcinate delle ferrovie urbane.  

Atac a un certo punto ha mangiato la foglia. E partendo dalle immagini postate su Facebook, la Direzione del Personale ha avviato un’indagine interna. È stata contattata anche l’Inps ed è venuto fuori che sia alla municipalizzata che all’ente di previdenza non erano mai stati consegnati certificati medici originali, ma solo copie. E questo ha fatto partire la prima azione disciplinare per «atti non conformi». Alla donna è stato contestato anche il doppio lavoro, per via del B&B, espressamente vietato dal regolamento aziendale.

La capostazione è già stata sospesa. Ma il procedimento è ancora aperto. Ed è probabile che si chiuda con un licenziamento. Così l’addetta dell’Atac potrà finalmente dedicarsi a tempo pieno, come del resto già fa, alla vita alle Canarie. Ma senza lo stipendio pagato dai romani. 

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Il Mattino