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Attira la moglie incinta su una scogliera con la scusa di un selfie, poi la spinge facendola cadere verso la morte da un'altezza di 304 metri. Hakan Aysal, turco di 41 anni, è stato condannato a ergastolo per l'omicidio che ha commesso nel 2018. Andrà in carcere e non vivrà più un giorno da uomo libero.
Il caso
Hakan Aysal, 41 anni, è stato condannato per aver spinto sua moglie incinta di sette mesi giù da una scogliera, nella Butterfly Valley a Mugla, nel sud della Turchia.
Le testimonianze
Il caso è sembrato subito sospetto alla polizia. Le foto, scattate poco prima del fatto che ritraggono l'uomo e sua moglie sulla scogliera, sono state prese come prove utili all'indagine. Un testimone ha dichiarato che l'imputato si stava comportando «in modo strano». Un altro, che ha parlato con lui dopo il fatto, l'ha descritto come «stranamente calmo per essere uno la cui moglie era appena caduta giù da un dirupo».
Il fratello maggiore della vittima, Naim Yolcu, ha dichiarato durante un'udienza: «Quando siamo andati all'Istituto di medicina legale per prendere il corpo, Hakan era seduto in macchina. Io e la mia famiglia eravamo distrutti, ma Hakan non sembrava nemmeno triste». Poi ha aggiunto: «Mia sorella è sempre stata contraria a prendere prestiti. Eppure, dopo la sua morte, abbiamo scoperto che Hakan aveva ottenuto dei prestiti per conto di Samra».
Il Mattino