Autistico dall'età di 3 anni diventa professore a Cambridge: l'incredibile storia di Jason Arday

A 37 anni sta per diventare il professore più giovane di colore nella storia dell'Università di Cambridge dove insegnerà Sociologia dell'educazione

Jason Arday
Prima di compiere 11 anni non sapeva parlare, fino a 18 non riusciva a scrivere né leggere. In un tempo non troppo lontano da oggi, lavorava part-time nella catena di...

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Prima di compiere 11 anni non sapeva parlare, fino a 18 non riusciva a scrivere né leggere. In un tempo non troppo lontano da oggi, lavorava part-time nella catena di supermercati Sainsbury, dopo essersi sentito dire che avrebbe avuto bisogno di assistenza per tutta la vita. Ora però, che di anni ne ha 37, sta per diventare il professore più giovane di colore nella storia dell'Università di Cambridge, dove insegnerà Sociologia dell'educazione. Una scommessa vinta, la sua, un sogno che si realizza, una promessa mantenuta con se stesso, un destino che aveva scritto sul muro mentre lavorava e studiava duramente, e che sta per diventare realtà. Sì, perché l'incredibile storia di Jason Arday comincia quando di anni ne ha appena tre e gli viene diagnosticato un ritardo nello sviluppo e un disturbo dello spettro autistico. 

Nato a Clapham, nel sud di Londra, fino all'età di 11 anni comunica solo con la lingua dei segni e alla sua famiglia, fior di esperti, dicono che avrà bisogno di supporto specializzato per tutta la vita. Ma lui, queste aspettative le ha battute tutte. Anche quelle di un mondo, quello accademico, dove si è dovuto far strada con tenacia e fiducia. La sua prima laurea è in educazione fisica e studi educativi, alla quale seguono due master, una specializzazione e un dottorato di ricerca alla Liverpool John Moores University. Nel 2018, dopo numerosi no, riesce a pubblicare il suo primo articolo scientifico, poi arrivano gli incarichi come docente alla Roehampton University e alla Durham University

Nel 2021, diventa professore di sociologia dell'educazione all'Università di Glasgow, il più giovane nel Regno Unito. Dieci anni fa, mentre portava a termine il dottorato, aveva scritto un elenco di obiettivi personali sul muro della camera da letto della madre. Il terzo nella lista era: «Un giorno lavorerò a Oxford o Cambridge». E forse, come ha raccontato lui stesso, nemmeno credeva fino in fondo che potesse accadere davvero. Ora che ci è arrivato, guarda avanti, sperando che la sua straordinaria testimonianza possa essere di ispirazione per altri giovani provenienti da contesti meno rappresentati. «I miei studi sono focalizzati principalmente su come possiamo aprire le porte per persone più svantaggiate e arrivare ad avere un'educazione più democratica. Spero che un posto come Cambridge mi darà la possibilità di guidare questa agenda a livello nazionale e globale», ha spiegato. Un'ambizione che non si può non prendere sul serio.

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Il Mattino