Datori e colleghi di lavoro troppo spesso hanno le mani lunghe nei confronti delle donne con cui condividono l’attività professionale. In uno dei tanti, troppi, casi...
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E’ 11 novembre del 2012 quando in ufficio si festeggia una pratica di lavoro portata brillantemente a termine dalla dipendente. Si esulta con entusiasmo e parte un abbraccio casto e fraterno da parte del datore di lavoro, ma che si sarebbe inaspettatamente concluso con baci sulle guance e con le mani del professionista stampate sul seno della dipendente. Violenza sessuale secca è la grave imputazione con la quale la procura frentana ha poi mandato sotto processo l’uomo, difeso dall’avvocato Italo Colaneri del Foro di Chieti. Il tribunale, presidente Andrea Belli, giudici a latere Giovanni Nappi e Stefania Cantelmi, ha poi applicato le pene accessorie, tra cui l‘interdizione dai pubblici uffici di pari durata della pena, e stabilito un risarcimento in via equitativa di 10 mila euro. La vittima era patrocinata dall’avvocato Raffele Masciantonio. Reato di violenza ancora presunto, fino a condanna definitiva, tant’è che il difensore Colaneri ha chiesto l’assoluzione piena sostenendo l’infondatezza dell’accusa e anticipa il ricorso in Appello. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino