Incatenati prima con corde poi con catene. In alcuni casi ingabbiati. Malnutriti, sporchi e senza mai essere stati visitati da un dentista. Era questa la vita nella 'casa...
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Eppure le foto rilasciate dalle autorità dipingono una famiglia apparentemente felice: sono immortalati tutti sorridenti in varie occasioni. Ma la verità era ben diversa: i Turpin sono riusciti a ingannare tutti per anni. Nessun vicino, né in Texas prima né in California poi, si è mai accorto di quello che accadeva nella ribattezzata 'casa degli orrorì. La svolta nel 2018 quando una delle figlie dei Turpin è riuscita a scappare dall'abitazione a Perris, a 110 chilometri di Los Angeles, e chiamare il 911, il 113 americano.
La registrazione della chiamata è stata presentata durante il processo: si sente la voce della 17enne che spiega la situazione. «I miei genitori sono violenti. Abusano di noi e due delle mie sorelle più piccole sono ora incatenate» dice la ragazza. Uno dei «miei fratelli è legato» aggiunge, mostrando di aver difficoltà a ricordare l'indirizzo di casa. «Esco poco, praticamente mai» dice continuando a descrivere le condizioni difficili in cui è costretta a vivere con i suoi altri 12 fratelli e sorelle.
«Qualche volta mi sveglio e non posso respirare per quanto la casa è sporca» spiega la ragazzina.
Il Mattino