Ucciso di botte a Bari, prima di morire negò l'aggressione: la verità in un video

Al pronto soccorso dell'ospedale San Paolo di Bari, dove si recò per un malore la sera dello scorso 22 agosto, prima di entrare in coma, disse ai medici di non aver...

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Al pronto soccorso dell'ospedale San Paolo di Bari, dove si recò per un malore la sera dello scorso 22 agosto, prima di entrare in coma, disse ai medici di non aver subito alcuna aggressione. Due giorni dopo morì. Dalle indagini della Squadra Mobile della Questura, coordinate dalla Procura della Repubblica del Tribunale del capoluogo pugliese, è emerso invece che Onofrio Coppolecchia sarebbe stato picchiato a morte. Oggi la Polizia ha arrestato C.T., 26 anni, già noto alle forze dell'ordine, in esecuzione di una ordinanza emessa dal gip delle indagini preliminari del Tribunale.


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Dopo essere arrivato in ospedale l'uomo ebbe 30 minuti prima di perdere conoscenza. Poco più di due giorni dopo, il 25 agosto, morì per una emorragia cerebrale. Dalla tac cui venne sottoposto si è accertata la presenza di un trauma cranico che ha fatto subito sorgere il dubbio che si fosse in presenza di una aggressione tenuta nascosta dalla vittima per motivi di omertà. Coppolecchia aveva precedenti penali risalenti nel tempo. L’omicidio rischiava di passare in sordina ma gli agenti hanno approfondito la vicenda. Sono stati individuati i luoghi frequentati dalla vittima, in genere circoli e birrerie. Così gli investigatori hanno effettuato sopralluoghi ed hanno proceduto ad alcuni interrogatori giungendo alla conclusione che Coppolecchia la sera del 22 agosto prima di recarsi in pronto soccorso era stato brutalmente picchiato con calci e pugni nel quartiere San Paolo da un giovane che indossava mascherina, guanti ed un cappellino da baseball sotto gli occhi di inerti passanti.


Nel vano tentativo di sottrarsi al suo aguzzino che continuava a malmenarlo la vittima avrebbe provato a fuggire correndo lungo la strada, inseguita dal suo assassino che, con un calcio poderoso alle gambe, lo fece sbattere d testa al suolo. In questo modo gli avrebbe provocato un trauma cranico. Quindi lo lasciò tramortito e privo di sensi sul selciato. Inutili i successivi soccorsi dei alcuni passanti. Dagli accertamenti tecnici la Polizia è giunta all'identità del presunto aggressore. Utili si sono rivelati i tabulati, gli interrogatori, la visione delle immagini dei circuiti di videosorveglianza presenti in zona, i dati matricolari dei veicoli circolanti nell’area. Fino a giungere a individuare in C.T. il presunto omicida. Nella sua abitazione è stato trovato l'abbigliamento usato durante il pestaggio che è stato sequestrato. Stamane l'esecuzione della misura cautelare. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino