Il presidente Antonio Bassolino scrive al direttore del Mattino. «Caro Direttore, era lecito e normale aspettarsi delle...
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«Caro Direttore, era lecito e normale aspettarsi delle reazioni pubbliche, dichiarazioni di esponenti dei principali partiti, magari qualche interrogazione parlamentare. Invece, niente.
È stato ed è davvero singolare il silenzio del mondo politico sulle dichiarazioni fatte a Porta a Porta da Marcello Sorgi. Eppure l’autorevole commentatore della Stampa ha dato una notizia interessante e meritevole di essere approfondita. Nel gennaio del 2008 un funzionario delle prefettura di Napoli scende nel Caffè Gambrinus (sono nello stesso palazzo) e consegna a lui e ad altri quattro giornalisti le chiavette Usb per accedere alle intercettazioni dell’indagato Clemente Mastella, allora ministro della Giustizia nel governo Prodi. «Rendo pubblica confessione e per questo potrei anche essere indagato».
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La risposta di Alessandro Barbano
«Caro Presidente, credo che Lei abbia ragione a tornare sui fatti che determinarono la caduta del governo Prodi nel 2008, e ancor più a domandarsi come sia possibile che passino oggi in cavalleria le rivelazioni di Marcello Sorgi: l’appuntamento al Gambrinus con un funzionario della Prefettura dall’identità imprecisata, la consegna delle chiavette con le intercettazioni su Clemente Mastella, la crisi di governo. È sorprendente che nessuno abbia sentito la necessità, non dico di aprire un’inchiesta, ma perlomeno di avviare una discussione pubblica su quelle giornate concitate che rischiano di assomigliare a un buco nero della nostra storia democratica.
Peraltro è vero, come Lei dice, che la caduta del governo fu anzitutto conseguenza dell’estrema fragilità ed eterogeneità politica della coalizione che lo sosteneva.
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Il Mattino