MILANO Salvato due volte, a distanza di decenni, dallo stesso chirurgo che lo ha operato al cuore. Ora Pietro Alborghetti, 84 anni e grinta da vendere, sta bene e le sue figlie...
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OPERAZIONE NECESSARIA
Eppure gli ostacoli sul suo cammino non sono mancati. «Nel corso degli anni nostro padre ha subito innumerevoli ricoveri e la sua vita è sempre stata segnata da grandi sofferenze ma la sua fortuna e la nostra, che ne seguivamo le vicende trepidanti, è stata quella di incontrare sempre medici con la M maiuscola! Veri professionisti, appassionati e impegnati nell’assolvere la loro missione con umanità e umiltà», si legge nella lettera. Poi la situazione è precipitata, «qualche mese fa le condizioni di nostro padre sono peggiorate, e i medici che lo avevano in cura ci hanno chiaramente spiegato che, solo con la terapia medica, la prognosi era infausta ed entro pochi mesi si sarebbe spento». Anche Pietro Alborghetti si è reso conto della gravità delle sue condizioni e «con gli occhi imploranti ci chiedeva di fare qualcosa».
«UN MEDICO SPECIALE»
Quando i medici hanno prospettato, come ultima soluzione, un tentativo chirurgico di sostituzione della valvola aortica, con tecnica non cardiochirurgica ma mini invasiva di cardiologia interventistica, «ancorché non priva di rischi, noi abbiamo accettato subito; soprattutto perché, informandoci, abbiamo saputo che l’intervento lo avrebbe effettuato il primario della Cardiologia interventistica dell’ospedale Papa Giovanni, con nostra grande sorpresa, abbiamo scoperto essere proprio lo stesso dott.
Il Mattino