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Sì, gli anziani che vanno sostenuti e aiutati anche perché sono tanti e spesso votanti. Sì, le dentiere gratis ai vecchietti perché se le meritano. Sì, le pensioni a chi ha fatto la mamma. Tutte proposte sensate e a cui Silvio Berlusconi tiene tantissimo e che lo ricollegano alla sua storia delle promesse di sempre, al ‘94 e alle altre cavalcate elettorali in cui ha vinto perché sapeva toccare le corde giuste. Ma il Cavaliere, che si sente forever young, è il primo a capire che c’è il rischio di sbilanciare la sua campagna elettorale troppo all’indietro e sui media tradizionali. Perciò ha deciso di fare la serie dei 20 mini-video per social e display, in cui illustra in pillole i vari punti del programma oltre a dare cenni della sua visione del mondo. «Voglio parlare anche ai ragazzi perché io sono pur sempre Nonno Silvio», dice l’ex premier, convinto che un’attempata popstar come lui possa aver presa sui millennial.
Serve insomma, a 28 anni dalla discesa in campo e proprio per non dare l’impressione di una operazione nostalgia o addirittura retropia, un abbondante tocco di freschezza sia comunicativa sia contenutistica al leader azzurro. Ecco allora che il leader di Forza Italia sta valutando una ideona, da lanciare nei prossimi giorni. E tutta dedicata ai giovani. Accorciare per i ragazzi un anno di scuola e un anno di università, per farli arrivare prima sul mercato del lavoro.
Guardare ai giovani, nella nouvelle vague berlusconiana che s’affianca al format ‘94, significa recuperare e rielaborare quei valori liberali che appartengono quasi naturalmente alle generazioni che si affacciano ora sul mercato del lavoro. Il contenuto della campagna elettorale deve dunque far concorrenza a Renzi, a Calenda, a quelli che si fanno paladini dell’Italia iper-riformista e produttivista, e punta a respingere l’obiezione di chi sostiene che Forza Italia - con l’uscita di Carfagna, Gelmini, Brunetta e altri - abbia perduto l’ala moderata. Invece, no: questo vuoto relativo si sta cercando di riempirlo sia con contenuti e modelli innovativi (si pensa all’advertising all’americana: video-messaggi con immagini in esterno, storie evocative e non solo con Berlusconi parlante e al centro della scena) sia dando spazio a figure come Alessandro Cattaneo e Andrea Ruggeri che rappresentano quella cultura liberale di cui il berlusconismo si è sempre sentito portatore nel dna. Idee nuove e volti nuovi. Si deve per esempio a Ruggeri il video, messo ieri sui social, che contiene la proposta di un patto tra i partiti del centrodestra per escludere il ricorso ad altri lockdown in caso di nuove aggressioni (se non tremende) di Covid. E ancora: per la campagna azzurra c’è una proposta sintetizzabile così: sconto fiscale per chi fa la fusione tra due società piccole creandone una grande. Insomma, giovani (ma anche no), produttivismo e libertà: così il sogno berlusconiano pensa di essere rinnovabile.
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