Quirinale, Berlusconi studia i sondaggi: dopo lo stop a Draghi parte la caccia ai 505 voti mancanti

Quirinale, Berlusconi studia i sondaggi: dopo lo stop a Draghi parte la caccia ai 505 voti mancanti
All’indomani dello stop di Forza Italia a Draghi sul Colle, Berlusconi studia i sondaggi. Non solo quelli che ha commissionato lui stesso la scorsa settima e che lo danno...

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All’indomani dello stop di Forza Italia a Draghi sul Colle, Berlusconi studia i sondaggi. Non solo quelli che ha commissionato lui stesso la scorsa settima e che lo danno tra i più quirinabili ma anche quello appena sfornato da Quorum/Youtrend. E che dice che come prossimo inquilino del Quirinale gli italiani vorrebbero una figura che abbia un grande prestigio internazionale oltre che una lunga attività all’interno delle istituzioni.

 

Elezioni Quirinale, le strategie dei partiti

 

Tra le personalità che potrebbero ricoprire questo ruolo, per il 17% degli italiani il nome migliore sarebbe Mario Draghi, ma subito dopo c’e Silvio Berlusconi al 10%. Seguono da due donne, Emma Bonino e Marta Cartabia, rispettivamente all’8% e al 5%. Sondaggi così danno a Berlusconi la convinzione che deve provarci a scalare il Colle e lo stop suo e di Tajani a Draghi rientra in questo tentativo del Cavaliere abituato alle missioni che paiono impossibili a tutti ma non a lui. Gli servono 505 voti e lo sta cercando facendo scouting ovunque nei gruppi parlamentari. Specie nell’area di centro.

 

 

La situazione

Dove l’asse Renzi-Coraggio Italia ha una settantina di voti a disposizione di Silvio ma anche di Casini. La mossa di Berlusconi di stop a Draghi deriva anche dal fatto che il Cavaliere teme che Meloni soprattutto ma anche Salvini stiano lavorando per la doppia opzione: SuperMario al Colle e subito voto politico. Scenario che fa orrore a Silvio. Il quale promette a tutti i peones: votate me e vi garantisco lo scranno fino al 2023. “È il nostro candidato naturale Berlusconi, a cui noi tutti dobbiamo grande solidarietà”, afferma Lorenzo Cesa, Udc. Il no berlusconiano a Draghi, “così bravo come premier che guai a sostituirlo”, la tentazione del sì a Draghi da parte Meloni-Salvini e anche nel Pd dopo il niet do Mattarella al bis crescono i favorevoli al premier sul Quirinale. Ma avanzano anche altri tre nomi nei colloqui riservatissimi dei dem allargati anche a M5S: la Cartabia, la Finocchiaro e Violante. La prima nom e ben messa con i grillini però, la seconda e il terzo potrebbero andare bene al centrodestra.

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Il Mattino