Dopo quarant’anni di carriera politica e di Congresso, proprio tra le mura del Congresso, ora tocca a lui, ma stavolta da presidente.

La vice Kamala Harris e la speaker Nancy Pelosi si stagliano sullo sfondo di un’immagine che rimane impressa, che cambia in qualche modo il mondo.

Non è il più grande degli oratori, ma la spiega così e la spiega benissimo:

«Era ora».

Ed è un’era nuova, completamente diversa da quella del suo predecessore.
Ed è un’America che vuole cambiare, e che vuole farlo in 5 punti chiave. 

1) Più che ricostruire: ricostruire meglio 

Il Covid ha devastato vite, economia e società. Bisogna ripartire, bisogna ricominciare a correre, bisogna fare in modo che l’America non si fermi più. Per farlo, bisogna fare meglio, appunto. Bisogna accogliere nuove idee, tendere una mano anche ai repubblicani che in realtà non sono rivali, ma colleghi. «È bello essere tornati».

2) Stato e vaccini, la democrazia funziona 

Il miracolo dei vaccini è stato reso possibile da un investimento pubblico senza precedenti (firmato Trump, ma questo non lo dice). Governo e Stato dunque funzionano, funziona dunque la democrazia. Bisogna investire e investire ancora. Da un lato 1,8 miliardi di dollari per le famiglie, dall’altro 2,3 miliardi di dollari per infrastrutture e clima. La sinistra da sola non basta, serve il sì pure della destra. «Sono investimenti che facciamo insieme, siamo un unico Paese». Il discorso dell’unione.

3) Oltre il Covid 

Il Covid-19 c’è, non si può ignorare mai più, ma non si può parlare solo di Covid. Biden, infatti, ripete assai più spesso la parola crisi. E se sembra soltanto una sfumatura, è invece un marcato cambio di passo. La sua attenzione si concentra sì sulla pandemia («Andate a vaccinarvi, i vaccini sono disponibili per tutti, adesso»), ma si concentra ancora di più sul post pandemia. «I progressi realizzati in questi 100 giorni contro una delle più grandi catastrofi della storia rappresentano uno dei successi più incredibili che il nostro Paese abbia visto mai, specie in chiave logistica». Ora, però, è tempo di voltare pagina, di volare oltre, alto.

4) La rivoluzione dell’immagine 

Dallo scempio dell’assalto a Capitol Hill, alle due donne sullo sfondo, all’immagine dello stesso protagonista: un presidente quieto, sorridente, rassicurante. È cambiato praticamente tutto e, al di là delle parole, tutto è simbologia di un’America nuova.

5) Simboli per gli americani, ma simboli per il mondo intero 

Nessun declino degli Stati Uniti, che anzi sono già rinati. Un messaggio forte e chiaro per Cina (nota a margine, nomina Xi Jinping per ben tre volte), Russia, Iran e Corea del Nord.
«I tiranni non vinceranno il futuro. Lo vincerà l’America perché l’America non è soltanto tornata. L’America è tornata per restare».