Biden, «Israele ha il diritto di difendersi», ma l’America litiga con se stessa: Ocasio-Cortez è contro

Biden, «Israele ha il diritto di difendersi», ma l’America litiga con se stessa: Ocasio-Cortez è contro
«Israele ha il diritto di difendersi». Joe Biden parla chiaro e la sinistra a stelle e strisce si spacca. A rompere...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

«Israele ha il diritto di difendersi».


Joe Biden parla chiaro e la sinistra a stelle e strisce si spacca.

A rompere il fronte democratico è Alexandria Ocasio-Cortez che accusa il presidente di non contestualizzare la sua dichiarazione e di finire con lo schierarsi dunque «dalla parte dell’occupazione».

Al di là della pioggia di missili, un autentico campo minato quello della questione arabo-israeliana. Anche per la politica americana.

Proprio di missili parla Biden, «Hamas ne ha fatti volare migliaia», ma AOC non ci sta e rovescia il tavolo della diplomazia e in particolare del Commander in Chief:

«Le sue uscite privano di qualsiasi umanità il popolo palestinese e sottintendono che gli Stati Uniti si volteranno dall’altra parte rispetto alle violazioni dei diritti umani. È sbagliato», chiosa in maniera netta.

E ancora: «Biden rafforza la falsa idea che i palestinesi abbiano istigato questo ciclo di violenza. Il suo linguaggio non è neutrale. Sceglie da che parte stare, dalla parte dell’occupazione», appunto.

Almeno (e soltanto) su Hamas, una parola contro. «È da condannare».

Ma in casa dem si raccolgono i cocci di una disputa che rischia di protrarsi ancora a lungo, soprattutto considerato che da Tel Aviv e dalla Striscia di Gaza continuano ad arrivare solo pessime notizie.

Con la destra repubblicana che getta ulteriore benzina sul fuoco della polemica, sottolineando che il successo degli Accordi di Abramo (firmati Trump) è già bruciato per mano di un’amministrazione scellerata, ritenuta colpevole della nuova apertura all’Iran.

Un segnale di debolezza che un certo mondo arabo avrebbe percepito nonché perfettamente incastrato con il semi-vuoto di potere che tocca a Netanyahu, in procinto di fare spazio.

Un mosaico complicatissimo, apparentemente addirittura irrisolvibile, al cospetto del quale l’ultima cosa di cui l’America ha bisogno è...di un’America che litighi con se stessa.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino