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La Procura di Treviso ha disposto accertamenti sulla tragica morte di una ragazzina di appena 12 anni, toltasi la vita venerdì scorso nel giardino dell'abitazione in cui si era trasferita da pochi mesi con la famiglia di nazionalità albanese. L'apertura di un fascicolo, senza ipotesi di reato né indagati, per chiarire la dinamica di un dramma che, vista la tenera età dell'adolescente, non può che aprire una serie di punti di domanda ma che, stando alle prime ricostruzioni, non vedrebbe al momento alcuna responsabilità da parte di terze persone. L'ipotesi degli investigatori al momento resta quello di un gesto volontario. «Voglio sapere la verità, se è un gioco finito male o se sono venute qua altre persone che hanno fatto male alla mia bimba - ha detto però il padre della ragazzina ai microfoni di Antennatre -. Non penso si tratti di bullismo, lei era felice e poi non ha il telefono. Non accuso nessuno ma voglio la verità».
Suicidio choc a 12 anni
Stando a quanto emerso dalla ricostruzione dei carabinieri la dodicenne, che risiedeva in un comune del Coneglianese, avrebbe sviluppato una grave forma di depressione causata dal trasferimento dal suo Paese di origine.
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Il dolore
Sconvolti, oltre ai familiari, anche i compagni di classe e gli insegnanti. Mentre da quanto si è appreso, la famiglia ha intenzione di portare la salma della piccola nel paese d'origine, dove sarà sepolta. Ieri il sindaco del Comune dove risiede la famiglia ha segnalato lo sgomento di tutta la comunità: «È una tragedia per tutta la nostra comunità - ha detto il primo cittadino - La famiglia era arrivata qui solo da un paio di mesi. So che la scuola ha informato i ragazzi di quanto accaduto: è stato per tutti un colpo al cuore».
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