«Le ragazze provocano? Si vestano come vogliono», la Boldrini risponde al senatore D'Anna

Violenza sessuale, Boldrini: "Le ragazze provocano? Si vestano come vogliono"
«Un appello alle forze politiche perché si approvi un provvedimento che aumenti la protezione e le tutele per le donne e rafforzi le misure di interdizione contro gli...

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«Un appello alle forze politiche perché si approvi un provvedimento che aumenti la protezione e le tutele per le donne e rafforzi le misure di interdizione contro gli uomini violenti». A lanciarlo è la presidente della Camera Laura Boldrini in riferimento agli episodi di violenza contro le donne che si sono registrati ultimamente.


«È inaccettabile la dimensione di chi dice che se una donna si veste in un certo modo »provoca: provoca cosa? Dobbiamo aiutare i giovani e le ragazze a rispettarsi reciprocamente, a partire dalla scuola. Le ragazze devono essere libere di vestirsi come vogliono». Così la presidente della Camera, Laura Boldrini, risponde a chi le chiede di commentare le affermazioni di quanti, come il senatore di Ala Vincenzo D'Anna, hanno sostenuto che per proteggersi da atti violenti le donne debbano mettere in atto maggiori cautele anche nella scelta del vestiario. «Allora - prosegue - Boldrini - che facciamo, invochiamo il burqa? È un dibattito assurdo». 


Secca la replica del senatore D'Anna: «Apprendo della dichiarazione della presidente della Camera Laura Boldrini riguardante la libertà delle ragazze di potersi vestire come meglio credono. Condivido appieno questa espressione che non ho mai confutato nell'intervista rilasciata a Radio Cusano Campus». Lo dichiara, in una nota, il senatore Vincenzo D'Anna (Alleanza LiberalPopolare-Autonomie Scelta Civica) che poi così prosegue: «L'occasione mi è propizia per ricordare che ho invocato pene più dure per gli stupratori. E che mai ed in alcun modo mi sono neanche lontanamente sognato di giustificare chi si macchia di un simile orrendo reato invocando, all'opposto, condanne anche fino a trent'anni per i colpevoli». «Occorre però chiedersi - aggiunge D'Anna - quale nervo scoperto abbiano toccato le cose di buon senso che ho invocato a maggior tutela dell'incolumità delle donne se non una consorteria di presunti maitre a penser che ritengono di essere depositari dei valori del politicamente corretto attraverso il quale ritengono di poter cancellare gli altrui valori, compreso il buon senso stesso, scatenando campagne di un'inaudita violenza verbale piene di insulti e minacce per coloro che cantano fuori dal coro». Violenza, conclude il senatore «che è essa stessa sintomatica dell'aggressività e dell'intolleranza che si manifesta, anche con gli stupri, ogni giorno, nella società italiana». 
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Il Mattino