OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Trenta volte più potente di quella sganciata a Hiroshima. È la nuova bomba nucleare a cui stanno lavorando gli Stati Uniti. Il Pentagono ha svelato il piano. E presto sarà una delle armi più sofisticate dell'arsenale americano. Si chiama B61-13 ed è la versione aggiornata del modello precedente. Solo che è più forte. E anche più precisa. Lo scopo? Quello di offrire maggiori capacità contro strutture particolarmente rinforzate, come centri di comando e controllo strategici sotterranei (oltre a obiettivi di area più ampia). Ma nel rapporto statunitense si legge anche come funziona e le caratteristiche. Devastanti.
I potenziali effetti su Roma
Quali effetti avrebbe un'esplosione da 360 kilotoni? Li indica la simulazione prodotta da Nukemap. Su Roma colpirebbe ben oltre Ciampino. Un'area, quindi, che si estende al di là del Grande Raccordo anulare.
La caratteristiche
La B61-13 sarebbe trasportabile da aerei moderni, rafforzando la deterrenza degli avversari e la garanzia di alleati e partner. Fornendo inoltre al Presidente americano opzioni aggiuntive contro alcuni obiettivi militari più difficili e di vasta area, specifica il rapporto. "Sostituirebbe alcuni dei B61-7 nel dell'attuale arsenale nucleare e hanno un rendimento simile a quello della B61-7, che è superiore a quello della B61-12".
Il design
Ha un design "dial-a-yield", che può essere impostato per esplodere con vari gradi di forza. Secondo quanto riferito, l'impostazione più alta per questa versione è compresa tra 340 e 360 kilotoni (30 volte quella di Hiroshima). Il che la rende una delle versioni B61 più potenti.
L'arma politica
Gli Stati Uniti contano circa 200 bombe atomiche tattiche attualmente in stock. Che rappresentano solo una piccola parte dell'arsenale nucleare. Secondo le stime dell’ICAN, il numero totale sarà pari a 5.244 nel 2023. Ma, a partire dall’amministrazione Trump, le armi nucleari si sono espanse oltre l’Atlantico e i repubblicani, in maggioranza alla Camera dei Rappresentanti, esercitano pressioni affinché aumentino. La B61-13 sarà la seconda arma 'politica' degli ultimi tempi. La prima è stata la testata a basso rendimento W76-2 schierata alla fine del 2019 sui sottomarini Trident. La prossima potrebbe essere un missile da crociera nucleare lanciato dal mare (SLCM-N).
Il Mattino