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Un po' vintage e un po' rétro, ma sicuramente di gran moda e, soprattutto, costosissimo. Tra i vari scandali che hanno travolto l'ex premier inglese Boris Johnson, portandolo alle dimissioni, c'è anche quello dei lavori di ristrutturazione a molti zeri per arredare la sua residenza di Downing Street con uno stile "granny chic": una fattura circolata sulle pagine dei quotidiani britannici rivela che per comprare nuovi mobili, divani e lampade sono state spese più di 200mila sterline, cioè circa 236mila euro. Nella lista ci sono anche un carrello portavivande da 3.675 sterline, una lampada da 8.500 e la famosa carta da parati dorata da 840 sterline al metro, voluta da Carrie Johnson per rimodernare «l’arredamento dozzinale» - così aveva riportato un testimone - lasciato da Theresa May. Per pagarla, Johnson si era fatto finanziare da un donatore del partito conservatore.
Boris Johnson, i lavori per la casa
I Johnson, per i lavori di ristrutturazione al civico numero 11, si era rivolta alla guru degli interior designer inglesi, Lulu Lytle.
La stima
La stima dei lavori includeva la verniciatura e la levigatura delle assi del pavimento, per 30mila sterline. I Johnson hanno anche ordinato un carrello Nureyev del valore di 3.675 sterline, otto sedie da pranzo costano da 11.280 sterline e uno specchio antico da 3.800 sterline. Il costo torale dei lavori, con la fattura inviata all'ufficio, è stato di 208.104 sterline - cioè 246mila euro -, molto di più rispetto al budget annuale da 30mila sterline messo a disposizione per rinnovare la residenza del Primo Ministro britannico. Una parte del costo era stata finanziata da Lord Brownlow e dal Partito conservatore.
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