«La fine del rapporto con la Gran Bretagna» può portare danni all'export italiano «per 350-370 milioni di euro» in caso di accordo di libero...
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Calenda ha poi raccontato un colloquio avuto con il ministro degli Esteri Boris Johnson. Al collega britannico che cercava in pratica di minacciarlo avvertendolo che senza un accordo con la Gran Bretagna l'Italia non avrebbe più venduto il prosecco agli inglesi, Calenda ha replicato: «Io venderò un po' meno vino a un paese, ma tu meno fish and chips a 27 paesi».
Insomma, ha proseguito il ministro, «dobbiamo andare verso una negoziazione. Ma siamo in una condizione di dover accettare qualunque proposta dalla Gran Bretagna? No. Credo che questo sia un punto di partenza. Non è che se non facciamo un accordo moriamo, ma dobbiamo evitare una rottura a qualunque costo».
«La negoziazione per la Brexit non sarà facile fin quando non termina lo scontro politico interno alla Gran Bretagna», ha continuato Calenda. «Un Europa unita con la Gran Bretagna era una illusione - ha aggiunto il ministro - certo si prospetta un occidente più frantumato che mai e dopo la Brexit i rapporti con gli Usa saranno più difficili».
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Il Mattino