La bronchiolite è un'infezione delle vie respiratorie che colpisce i più piccoli e torna a presentarsi puntuale nella stagione fredda: le indicazioni...
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Meteo, Italia al gelo e neve al Sud: quanto durerà il freddo.
Nel periodo tra il primo dicembre 2018 e il 3 gennaio del nuovo anno, il Bambino Gesù ha registrato 279 accessi per bronchioliti, circa il 40% del numero di accessi registrato complessivamente nella passata stagione (tra il primo dicembre 2017 e il 31 marzo 2018) ma non si è ancora raggiunto il picco. Il numero di accessi a dicembre 2017 era stato di 252, il numero più alto della stagione, sceso poi a 241 a gennaio 2018 e dimezzatosi a febbraio e marzo (rispettivamente 127 e 108 accessi).
«La bronchiolite - spiega Renato Cutrera, responsabile di Broncopneumologia al Bambino Gesù - è una malattia virale che colpisce i bambini sotto i due anni. Sono molti i virus coinvolti, ma il principale si chiama virus respiratorio sinciziale. È un virus particolarmente attivo al nord nel periodo invernale, con un picco che può variare tra dicembre e febbraio. L'infezione colpisce la maggior parte dei bambini e diventa, quindi, endemica. A tre anni tutti i bambini o quasi tutti sono già positivi agli anticorpi contro questo virus».
COME PREVENIRLA E CURARLA Come suggerisce il nome, il virus provoca un'ostruzione dei bronchi più piccoli dovuta al catarro. Il bambino va aiutato a liberare le prime vie aeree con dei lavaggi nasali. Per cercare di ridurre il rischio di contagio per i bambini più piccoli è bene che non stiano a contatto diretto con altre persone raffreddate in famiglia e ricordarsi di lavare bene le mani prima di toccarli per evitare il passaggio del virus. È molto importante, inoltre, evitare accuratamente il fumo in casa. In bambini molto piccoli o che già presentano patologie di base come cardiopatie congenite, sindromi genetiche, prematurità, c'è infatti il rischio di gravi difficoltà respiratorie che richiedano il ricovero. È opportuno rivolgersi direttamente al pronto soccorso, osservano infine gli esperti del Bambino Gesù, solo nel caso in cui il bambino presenti una difficoltà respiratoria molto grave o addirittura abbia assunto un colorito cianotico delle dita delle mani o intorno alle labbra. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino