Esattamente un anno fa, alle 7:58, i jihadisti Ibrahim El Bakraoui e Najim Laachraoui facevano esplodere le prime due bombe all'aeroporto di Bruxelles, uccidendo 16 persone:...
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All'aeroporto di Zaventem sono arrivati il re Filippo, la regina Matilde, il premier Charles Michel, superstiti e famiglie delle vittime. È stato letto il nome dei morti, poi il re ha deposto una corona di fiori. Durante la mattinata diversi i momenti del ricordo. Alle 9:11 un altro minuto di silenzio alla stazione della metro di Maelbeek, luogo dell'altro attentato che ha insanguinato la capitale belga. Poi l'inaugurazione di un monumento dedicato a tutte le vittime di atti terroristici, nel quartiere delle istituzioni europee.
Il re Filippo e la regina Matilde, vestiti di nero, sono arrivati sul posto in metropolitana. Alla cerimonia sono stati invitati parenti delle vittime e feriti ma non tutti, riferisce l'emittente Rtbf, se la sono sentita di scendere nella metropolitana. La vedova di una delle vittime ha letto una poesia scritta in ricordo del marito. Durante il momento di silenzio si sono fermati tutti i mezzi pubblici di Bruxelles. Il personale a bordo ha fatto un minuto di «rumore», a cui si sono associati i passeggeri con applausi in memoria delle vittime.
I due attentati suicidi causarono in tutto 32 morti e oltre 300 feriti.
«Il giorno in cui è successo l'inimmaginabile, il giorno in cui le nostre vite sono state rovesciate, il giorno in cui ho perso mia moglie»: il tedesco Lars Waetzmann ricorda così, un anno dopo, l'orrore degli attentati.
Juncker: «I terroristi hanno fallito». «In questa terribile prova, gli europei hanno dichiarato la loro unità nella lotta contro il terrorismo che minaccia la sicurezza e la pace in tutto il mondo, e hanno dimostrato la loro determinazione a difendere i nostri valori e le nostre libertà a tutti i costi». Così il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. «Questo - afferma - è il motivo per cui i terroristi hanno fallito, perché abbiamo risposto all'odio e alla violenza, per il nostro impegno a difendere la democrazia e la convivenza pacifica nella diversità. E su questi slanci nobili di cui sono in grado gli europei che dobbiamo costruire il nostro futuro, lo dobbiamo a ciascuna delle vittime di questi attacchi». Juncker ha anche ricordato «la nostra collega Patricia Rizzo», la funzionaria europea italo-belga di 48 anni morta sulla metro di Bruxelles. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino