Metterci una toppa non sarà più possibile. Mai più strade rattoppate: d'ora in poi, a Roma, i ripristini del manto stradale saranno fatti a regola d'arte. Vale a dire...
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Lo prevede il nuovo regolamento del Campidoglio, ora al vaglio dei municipi e dell'assemblea capitolina. Le disposizioni riguardano tutte le aziende di pubblici servizi come telefonia, internet, elettricità, gas e servizi idrici, che effettuano interventi sulle strade. Ogni intervento inoltre avrà un deposito cauzionale obbligatorio, a copertura di possibili danni, del mancato pagamento delle penali o della non attuazione del progetto approvato, e dovrà essere programmato su base annuale e triennale: le urgenze saranno ammesse solo per motivi di sicurezza e non sarà ammesso tornare sui lavori a distanza di pochi mesi. Sono inoltre previste penali per chi non effettua i lavori a regola d'arte e i controlli saranno affidati a università e centri di ricerca: le aziende inadempienti potranno anche vedersi sospendere fino a sei mesi tutte le autorizzazioni rilasciate dal Comune.
Gli uffici tecnici, in caso di ripristino, potranno anche chiedere la riasfaltatura dell'intera sede stradale mentre saranno dimezzati i tempi per la conclusione dei lavori: tra il ripristino provvisorio e il definitivo non devono trascorrere infatti più di 30 giorni. «È la prima grande innovazione per le nostre strade – ha commentato Paolo Masini, assessore ai lavori pubblici – a cui seguirà il nuovo appalto. Passiamo dall'emergenza alla programmazione con il conseguente divieto di interventi non programmati e doppi interventi a distanza di pochi mesi, cosa frequente con i lavori per i sottoservizi. Inseriamo un'altra importante novità: l'obbligo di riasfaltatura dell'intera sede stradale, per strade a senso unico o doppio senso a carreggiata unica, o di una sola carreggiata in caso di strade con più corsie».
Presentare le domande di scavo sarà più semplice e tutte le aziende avranno l'obbligo di presentare una dichiarazione di compatibilità con il sottosuolo, da effettuare con il georadar. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino