Un dramma familiare consumato al telefono con il numero unico delle emergenze, e, alla fine, il tragico epilogo. È morta a solo un anno la piccola Triniti, attaccata...
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La vicenda è stata freddamente registrata dal centralino del 911 che la donna ha chiamato chiedendo aiuto, in uno scambio di battute che gelano il sangue: «Ho bisogno di aiuto - inizia la telefonata della donna, in lacrime - il cane sta attaccando mia figlia».
Prima l'operatore le suggerisce di provare ad aprire la bocca del cane, colpendolo alla testa, ma la donna non ottiene alcun risultato. Dall'altra parte del telefono allora le viene suggerito il rimedio estremo: rientrare in casa alla ricerca di una lama, di quelle da bistecca. «Non posso lasciare mia figlia qui da sola», dice la donna all'operatore, che controbatte «le serviranno 30 secondi per rientrare e prendere un coltello», e così la mamma fa. L'uomo del 911 poi è categorico: deve prendere il cane per un orecchio e «tagliare la gola del cane, così lascerà andare la presa».
E qui si consuma la tragedia dentro la tragedia: la lama è poco affilata e non riesce a uccidere il cane. E ad avere la peggio è Triniti. Il Pit Bull di 6 anni viene poco dopo ucciso dalla pistola di uno degli agenti di polizia che sono giunti sul luogo. Troppo tardi, per salvare la vita di Triniti: la bambina è morta dopo quasi una settimana di agonia in ospedale. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino