Carabiniere ucciso, il collega indagato per «violata consegna»: non aveva la pistola d'ordinanza

È stato indagato per «violata consegna» per non aver portato al seguito la pistola d'ordinanza Andrea Varriale, il carabiniere che si trovava insieme a...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
È stato indagato per «violata consegna» per non aver portato al seguito la pistola d'ordinanza Andrea Varriale, il carabiniere che si trovava insieme a Mario Rega Cerciello la notte in cui questi è stato ucciso. La notizia è stata confermata all'ANSA dallo stesso procuratore militare, Antonio Sabino, il quale parla tuttavia di un «atto dovuto» dopo le notizie emerse finora e che gli accertamenti sono ancora «in fase esplorativa». 


Secondo quanto emerso dalle indagini entrambi i carabinieri la sera del 26 luglio si erano presentati disarmati all'appuntamento con i due diciannovenni americani Christian Gabriel Natale Hjort e Finningan Lee Elder, ora in carcere per l'omicidio del vicebrigadiere. Alla luce di questo sviluppo dell'indagine l'iscrizione risulta un atto dovuto e a Varriale viene contestato l'articolo 120 del codice penale militare di pace che riguarda la violata consegna da parte di militare di guardia o di servizio. Parallelamente prosegue il lavoro della procura militare anche sul fascicolo aperto in relazione alla diffusione della foto di Christian Gabriel Natale Hjorth ammanettato e bendato nella caserma di via in Selci. Lo scorso agosto era stato iscritto nel registro degli indagati un militare a cui viene  contestata la 'divulgazione di notizie segrete o riservatè.

 

  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino