Cesare Gridelli è un «oncologo umanista»: considera la ricerca indispensabile, l’unica strada per uscire dalla malattia, ma pensa anche che lo stile di vita sano può...
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Allora professore, sapevamo davvero tutto sui rischi della carne rossa?
«Si, lo studio non aggiunge nulla alle ricerche effettuate negli ultimi anni, è un attento monitoraggio che però giunge a delle conclusioni precise e scientificamente molto attendibili».
Quali?
«Quella fondamentale è che le carni non lavorate sono probabilmente cancerogene, mentre quelle lavorate lo sono sicuramente e fanno male alla salute come, se non più, del fumo. Basti pensare che una bistecca un po’ bruciata equivale a fumare 600 sigarette».
Insomma, mangiare carne rossa fa venire il cancro?
«Sicuramente non parliamo di un alimento sano per due motivi»
Il primo?
«Ha grassi saturi che fanno malissimo».
Il secondo?
«Il colore della carne è dovuto a fattori ossidanti».
Conclusione?
«Chi la consuma regolarmente ha più probabilità di ammalarsi di chi si astiene o la mangia saltuariamente».
E la carne bianca?
«Al momento non presenta controindicazioni».
Quella di cavallo che si dava ai bambini?
«È considerata carne rossa, dunque...».
E lo struzzo?
«Ottimo alimento».
Perché distinguere carni bianche e carni rosse?
«Quella bianca ha un basso tasso di colesterolo e grassi saturi».
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Il Mattino