Insulti sessisti, frasi razziste, l'auspicio di un golpe militare, e poi attacchi durissimi a Carola Rackete e al Partito Democratico, fino a commenti come «Sparate a...
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INSULTI CHOC I post sul gruppo Facebook, attivo da nove anni, hanno raggiunto livelli considerevoli di sessismo, razzismo e violenza in occasione del caso della nave Sea Watch. «Dovevano aprire il fuoco e farla fuori a questa con quelli del Pd», si legge nei giorni caldi del caso della nave con al comando Carola Rackete.
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INDAGA LA PROCURA Della pagina Facebook se ne occuperà la Procura attivata dal Comando generale della Guardia di Finanza, dopo l'articolo di The Vision che dava conto dei post violenti contenuti nel gruppo. Una decisione che ha ottenuto il plauso del ministro dell'Economia Giovanni Tria a cui è indirizzata l'interrogazione parlamentare, prima firmataria la deputata Pd Giuditta Pini, che sollecita una risposta sul caso. La Guarda di Finanza ha sottolineato che «il gruppo Facebook denominato Il finanziere non è assolutamente riconducibile» alle Fiamme Gialle. Il Comando generale ha immediatamente informato «la Procura perché avvii un'indagine tempestiva». Gli autori degli «esecrabili commenti sono circa 80» e «una volta accertate le responsabilità, si procederà nei loro confronti con il massimo rigore». Una presa di posizione severa condivisa dal ministro Tria.
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LE REAZIONI DI PD E SINISTRA Allo stesso Ministro Tria è rivolta un'interrogazione parlamentare promossa dalla deputata del Pd Giuditta Pini che era a bordo della Sea Watch. «Nel gruppo Facebook, il più importante per numero di iscritti, agenti ed ex della guardia di Finanza augurano stupri, inneggiano al colpo di stato e minacciano di sparare ai deputati accorsi a Lampedusa per la Sea-Watch», scrive su Fb Pini. «Tra quei parlamentari c'ero io e c'erano i miei colleghi. Stavamo semplicemente svolgendo il nostro lavoro. Pensare che qualcuno, all'interno delle forze dell'ordine, si stava augurando la nostra morte mi mette i brividi», conclude Pini.
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Il Mattino