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Avvicinava gli adolescenti, li fermava, offriva un regalo, ma l’obiettivo era appartarsi con loro. E se rifiutavano arrivava addirittura a prenderli per le braccia e strattonarli. Quell’estate di venti anni fa, era il 2000, tra le famiglie degli adolescenti di Carsoli si era diffusa una certa paura per queste storie. Che è durata fino a quando la mamma di un ragazzino di 14 anni ha denunciato ai carabinieri l’approccio violento che il 59enne, pensionato, residente a Carsoli, in provincia dell'Aquila, aveva fatto a suo figlio. Proprio dalla denuncia della donna ai militari del centro abruzzese al confine con il Lazio, è nata l’indagine grazie alla quale è emerso che il minore era stato molestato dall’uomo. Prima è scattata la denuncia penale, poi la condanna a un anno e cinque mesi di reclusione per i reati di violenza sessuale nei confronti di un minore. Pena diventata esecutiva nei giorni scorsi e che ha fatto scattare l’ordine di carcerazione emesso dal Tribunale di Sorveglianza dell’Aquila. Il 59enne è stato arrestato dai carabinieri di Carsoli e dovrà scontare diciassette mesi in regime di arresti domiciliari.
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Approcci a sfondo sessuale, di questi si trattava secondo investigatori e magistrato.
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L’uomo fu denunciato di lì a poco per i reati di molestie e violenza sessuale. Nel 2010 cominciò il processo con la condanna a 17 mesi di reclusione. La sentenza è diventata recentemente esecutiva con il conseguente ordine di carcerazione eseguito ieri mattina. La condanna definitiva ha considerato anche un cumulo di pene più lievi, inflitte per ulteriori violazioni commesse nel corso del periodo in cui era sottoposto alla custodia cautelare degli arresti domiciliari per la violenza posta in essere. L’uomo, fermato dagli stessi carabinieri è stato sottoposto alla misura alternativa della detenzione domiciliare per scontare il residuo della pena. La vigilanza è stata affidata alla stazione carabinieri di Carsoli. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino