È psicosi 'Blue Whale', il cosiddetto 'gioco del suicidio' che coinvolge giovanissimi. Un nome simile, anche se tradotto in italiano, è costato una...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Alcuni giorni dopo il servizio messo in onda in televisione su questo Blue Whale - spiega all'Adnkronos - un troll su Facebook ha scritto che siamo degli assassini e che ci dovremmo vergognare». Complice il nome simile, il commentatore li aveva erroneamente considerati promotori del gioco scrivendo un commento offensivo tra le recensioni al locale. E da lì è partita la gogna sui social network a colpi di insulti. «Non ho fatto denuncia, è stata una vicenda ridicola - sottolinea ancora il gestore - Abbiamo reagito scrivendo un post e chiedendo di non recensirci il locale».
«Chiedo gentilmente alla gente che ci recensisce per il gioco di smetterla - recitava il post - Siamo un bar e le recensioni e la pubblicità le facciamo in modo sano non di certo sulla morte di un sacco di ragazzi. A chi ha commentato offendendoci posso solo perdonarvi per l'ignoranza e la mancanza di tatto che avete. Prima di recensire, informatevi». «Dopodiché - conclude Federico -, forse, abbiamo ottenuto l'effetto contrario e la gente ha cominciato a scrivere recensioni positive. Come è arrivata, l'abbiamo fatta passare».
Leggi l'articolo completo su
Il Mattino