Non è mai troppo tardi per cambiare vita e imparare un nuovo mestiere, anche per le cellule del pancreas: quelle che normalmente non producono insulina, infatti, possono...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Le cellule umane sono state molto efficienti, i topi non hanno più mostrato i segni della malattia» afferma il coordinatore dello studio, Pedro Herrera.
«E' un risultato molto importante che dimostra la potenziale plasticità di cellule pancreatiche umane, non-beta - commenta Livio Luzi, docente di endocrinologia all'Università Statale di Milano - Occorre però molta cautela nel considerare la possibilità che tali risultati siano traslabili all'uomo nel breve-medio termine». «Si tratta di un filone di ricerca entusiasmante, attivo da alcuni anni, e che con questa ricerca compie un passo molto importante in vista di un suo potenziale uso nei pazienti diabetici» commenta il presidente della Società italiana di diabetologia (Sid) Francesco Purrello. In questi soggetti, sottolinea, «spesso non solo sono carenti le beta cellule, ma aumenta il numero di alfa cellule, il cui prodotto, l’ormone glucagone, esercita un effetto opposto: aumenta la glicemia. Avere la possibilità di riprogrammare una corretta massa beta e alfa cellulare, è certamente una prospettiva di grande interesse». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino