Nucleare, avviate le gare per smantellare il reattore della centrale del Garigliano

I lavori prevedono lo smantellamento del contenitore d’acciaio di forma cilindrica e di altri componenti dove durante l’attività , avveniva la reazione nucleare

La centrale nucleare del Garigliano a Sessa Aurunca (Caserta)
Sogin, la società dello Stato per lo smantellamento degli impianti nucleari e la gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, ha avviato l’iter...

Continua a leggere con la nostra offerta speciale:

X
MIGLIORE OFFERTA
ANNUALE
19 €
79,99€
Per 1 anno
SCEGLI
MENSILE
1 €
6,99€
Per 3 mesi
SCEGLI
2 ANNI
40 €
159,98€
Per 2 anni
SCEGLI

VANTAGGI INCLUSI

  • Tutti gli articoli del sito, anche da app
  • Approfondimenti e newsletter esclusive
  • I podcast delle nostre firme

- oppure -

Sottoscrivi l'abbonamento pagando con Google

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Sogin, la società dello Stato per lo smantellamento degli impianti nucleari e la gestione e messa in sicurezza dei rifiuti radioattivi, ha avviato l’iter della gara per affidare i lavori di smantellamento del vessel della centrale del Garigliano. 

Il vessel è il contenitore d’acciaio di forma cilindrica, e di altri componenti, denominati internals, posizionati al suo interno, nel quale, durante l’esercizio, avveniva la reazione nucleare.

Si tratta dell’attività più complessa dal punto di vista ingegneristico e operativo che l’Italia affronterà per la prima volta nel piano di smantellamento delle centrali nucleari.

La gara, per un valore di circa 36 milioni di euro, prevede che «le operazioni di taglio e estrazione dei componenti e del vessel, che sono fortemente contaminati, avvengano sotto battente d’acqua, elemento naturale per schermare le radiazioni e quindi consentire ai tecnici di procedere in sicurezza».

Per svolgere le attività sono stati già ripristinati i sistemi ausiliari dell’edificio reattore (impianto elettrico, di ventilazione, di automazione e controllo) e il circuito di allagamento del vessel e del canale reattore all’interno dei quali si svolgeranno le operazioni, da dove sono stati rimossi gli elementi di acciaio al carbonio (denominati rack) e le loro strutture di supporto (rastrelliere).

Con “l’attacco al vessel”, che terminerà nel 2027, si entra nella fase finale del decommissioning della centrale campana.

 

Al termine i rifiuti radioattivi prodotti saranno trattati e inseriti all’interno di appositi contenitori cilindrici schermanti che verranno stoccati nei depositi temporanei del sito in attesa del loro conferimento al Deposito Nazionale, una volta disponibile.

Lo smantellamento della centrale del Garigliano produrrà complessivamente circa 268mila tonnellate di materiali. Di queste, saranno inviate a recupero circa 258 mila tonnellate (il 96%), per la maggior parte composte da metalli e calcestruzzo.

La centrale nucleare del Garigliano - che aveva un unico reattore da 160 megawatt a uranio leggermente arricchito - è entrata in attività il 1 giugno 1964 ed è stata in funzione fino al 1978 quando è cominciata una fase di manutenzione al termine della quale, nel 1982, è stata decisa la disattivazione definitiva.

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino