Da Napoli a Singapore e ritorno per sconfiggere le malattie genetiche. Potrebbe essere sintetizzato in questo modo l’impegno nella ricerca del Gruppo Menarini -nato in una...
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Attualmente i ricercatori stanno lavorando nel campo della ginecologia, dell’oncologia, dell’oculistica e della reumatologia: «In campo ginecologico – spiega Luigi Ricciardi, amministratore delegato di Menarini Biomarkers - l’obiettivo è arrivare a una forma di diagnosi prenatale non invasiva che sostituisca l’amniocentesi e la villocentesi, procedure invasive e rischiose sia per la mamma che per il bambino. Il tutto grazie ad un semplice prelievo di 20 ml di sangue materno e al successivo isolamento delle cellule fetali sulle quali effettuare tutte le analisi genetiche. Attraverso l’analisi del DNA fetale circolante nel sangue materno, si potrà controllare se sono presenti alcune tra le anomalie cromosomiche più diffuse. La sfida consiste nell’isolare le cellule che ci interessano: considerando che in 20 ml di sangue sono presenti miliardi di cellule, occorre un lavoro di grande scrematura rispetto alla componente materna che potrebbe alterare il risultato delle analisi. Attualmente Il progetto comprende la sperimentazione su 100 future mamme italiane e 100 a Singapore perché occorre considerare delle variabili importanti: per esempio il sangue delle mamme asiatiche è piu’ viscoso di quello delle mamme europee per cui stiamo lavorando su binari paralleli».
Nel campo dell’oncologia, la biopsia liquida, un esame veloce, per niente invasivo ne’ doloroso, potrebbe sostituire a breve quella tradizionale. Lavorando sul fluido cerebrale per individuare le malattie del sistema nervoso centrale, sulla saliva per i tumori localizzati nella zona testa e collo, sul liquido pleurico per i polmoni e sull’urina per il tratto urinario, i ricercatori mirano ad ottenere gli stessi risultati che hanno oggi lavorando sui tessuti. Il perfezionamento di tutti questi nuovi strumenti diagnostici non invasivi porta sempre più verso una medicina di precisione che aiuterà a predire e a controllare le patologie, aprendo la strada alla medicina personalizzata: Quest’ultima – continua Ricciardi - avrà un impatto fortissimo sulla prevenzione delle malattie e quindi sulla riduzione dei costi dei sistemi sanitari oltre che sulla qualità della vita delle persone. Forse anche per questo le nostre ricerche hanno suscitato un grande interesse a livello internazionale, per cui è nata una rete di collaborazionerete di collaborazione che coinvolge le eccellenze scientifiche e cliniche di vari Paesi». Singapore quindi potrebbe essere il punto di partenza di un’avventura che potrebbe portare a una svolta epocale.
«La sinergia con il Singhealth – conclude Pietro Giovanni Corsa, Direttore Generale del Gruppo Menarini- ha facilitato moltissimo la nostra ricerca perché avendo a disposizione una intera struttura all’avanguardia non abbiamo avuto bisogno di costruire nuovi laboratori. Inoltre qui esistono servizi ed infrastrutture di grande qualità a prezzi ragionevoli a disposizione dei ricercatori e delle imprese che fanno ricerca. E questo ci ha permesso di sviluppare, il nostro polo asiatico fino a portarlo a 3000 dipendenti sui 17000 nel mondo, il 91% dei quali è laureato. Ciò nonostante, sede e testa restano saldamente italiani. Il nostro Gruppo non ha mai ceduto alla tentazione di abbandonare il nostro Paese».
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Il Mattino