Il ruolo e la professionalità del chimico all’interno del pianeta Sanità sono stati i temi al centro del convegno tenutosi a Napoli col patrocinio dalla...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Moderati da Rossella Fasulo, consigliere-segretario dell’Ordine Regionale Chimici e Fisici della Campania, al convegno tenutosi presso l’Hotel Oriente sono intervenuti: Nausicaa Orlandi, presidente Federazione Nazionale Chimici e Fisici; Biagio Naviglio, presidente Ordine Regionale dei Chimici e Fisici Campania; Pierpaolo Orlandi, componente del Consiglio dell’Ordine Interprovinciale dei Chimici e dei Fisici del Veneto e Mauro Bocciarelli, tesoriere FNCF.
«Abbiamo discusso - ha affermato il presidente dell’Ordine Biagio Naviglio – le competenze del Chimico ed illustrato la normativa che regola l’attività professionale ed anche il contributo degli Ordini Territoriali, in particolare quello della Campania, in vista della futura revisione delle competenze a seguito della nuova legislazione».
In effetti durante il dibattito sono stati analizzati i diversi aspetti e le problematiche della professione di Chimico in Italia. Professione a cui è stata finalmente riconosciuta, grazie alla Legge 3/18, un’importanza fondamentale per la salute e la sicurezza della collettività. Il Chimico è una figura chiave ed indispensabile in attività di ricerca, sviluppo, produzione e controllo garanzia proprio perché permette di utilizzare la competenza e conoscenza di questa scienza in tutte le attività della nostra società. Il chimico infatti è impegnato a tutelare la salute in tutti gli ambiti della vita quotidiana delle persone: sui luoghi di lavoro, sui prodotti che acquistano e che consumano, su quello che indossano e su quello che utilizzano sia a livello cosmetico sia farmaceutico. Settori “diversi” che beneficiano tutti del contributo professionale, scientifico e deontologico che i Chimici italiani sono chiamati a corrispondere nei confronti delle generazioni future e dell’ambiente.
Un altro aspetto chiave per i Chimici riguarda le scuole di specializzazione. Nel 2018, solo pochi Atenei hanno recepito l’esigenza formalizzata dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici di vedere finalmente aperte delle Scuole di Specializzazione specifiche per qualificare i Chimici in ambito sanitario. La Federazione ha iniziato quindi un percorso insieme al Ministero della Salute e due Università italiane per l’istituzione di una nuova scuola ad accesso misto (D.I. 716/2016) collocabile nell’Area dei Servizi Clinici, correlata alla “Valutazione e Gestione del Rischio Chimico - Analisi dei Rischi: Salute Umana e Ambiente” della durata di 3 anni accademici, pari a 180 CFU. La Scuola avrà lo scopo di formare figure professionali con specifiche competenze multidisciplinari necessarie per valutare e gestire i rischi derivanti dalla produzione e dall’uso di sostanze chimiche e loro miscele, nonché i rischi legati all’intero ciclo di vita di prodotti destinati ad usi specifici e coperti dalle normative sociali, di settore e di prodotto. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino