Anche la Cina comincia a temere la denatalità: preoccupano i dati dell'ultimo censimento

Anche la Cina comincia a temere la denatalità: preoccupano i dati dell'ultimo censimento
La Cina è preoccupata. All'orizzonte teme il rischio di un calo demografico tenendo conto che la popolazione cinese cresciuta a ritmo più lento negli ultimi...

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La Cina è preoccupata. All'orizzonte teme il rischio di un calo demografico tenendo conto che la popolazione cinese cresciuta a ritmo più lento negli ultimi decenni ha avuto, l'anno coro, una brusca inversione visto che le nascite sono diminuite di parecchio nel 2020.

Il censimento della nazione (che è decennale) è stato completato nel mese di dicembre e ha mostrato che la popolazione è passata da 1,41 miliardi ai 1,4 miliardi del 2019.

Il Financial Times ha riferito che il governo cinese avrebbe rivelato il primo declino su base annua in 60 anni nei dati del censimento. Secondo alcuni osservatori stranieri la cifra iniziale della popolazione sarebbe comunque inferiore ai 1,4 miliardi.

Le cifre ufficiali dicono che la popolazione è cresciuta solo del 5,4 per cento se si fa riferimento ai 1,34 miliardi del 2010, ovvero il più basso tasso di aumento tra i censimenti da quando la Repubblica popolare cinese ha iniziato a raccogliere dati nel 1953.

Il rallentamento ha già sollevato preoccupazioni per una crisi demografica incombente e ha spinto il governo a prendere misure per cercare di aumentare il tasso di natalità, compreso un indebolimento della politica del figlio unico. Ci sono state solo 12 milioni di nascite nel 2020, in calo del 18% rispetto al 2019 e il numero più basso dal 1961.

Gli over 65 costituiscono ora il 13,5 per cento della popolazione, rispetto all'8,9 per cento del 2010, quando è stato completato l'ultimo censimento.

Più di una dozzina di città, in particolare nelle province nord-orientali della Cina, avrebbero riportato l'anno scorso un calo della popolazione a causa del calo delle nascite e di un esodo di giovani lavoratori in cerca di opportunità in regioni economicamente più vivaci.

La Commissione Nazionale della Sanità ha detto a febbraio che stava considerando di permettere alle province del nord-est di partecipare a un "programma pilota" che avrebbe eliminato tutte le restrizioni sulle nascite.


 


 


 

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Il Mattino