Clienti intossicati con il tonno avariato: ristoratori nei guai

I carabinieri del Nas di Perugia (FOTO ARCHIVIO)
PERUGIA - Il tonno grigliato va di traverso. Anzi, fa venire il mal di pancia. Tanto da portare due avventori di un ristorante della zona del Trasimeno, in ospedale. Così,...

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PERUGIA - Il tonno grigliato va di traverso. Anzi, fa venire il mal di pancia. Tanto da portare due avventori di un ristorante della zona del Trasimeno, in ospedale. Così, dopo il conto magari salato, dopo i malori e la giornata in allegria finita al Pronto soccorso, i clienti beffati fanno muovere i carabinieri del Nas. Che fanno i controlli, fanno analizzare il tonno rimasto al ristorante e scoprono che quella prelibatezza non doveva mai e poi mai finire in tavola.


Il motivo? I controlli dei militari del Nucleo tutela della Salute, hanno accertato che il tonno servito ai due ignari avventori era scaduto di validità e, sottoposto ad analisi di laboratorio, presentava la molecola istamina in concentrazione superiore ai limiti consentiti, tale da poter determinare l’intossicazione. Ecco perché i titolari dell’attività di ristorazione sono stati denunciati. L’ipotesi di reato è quella di somministrazione di sostanze alimentari nocive.

L’istamina è un composto azotato ampiamente diffuso nell’organismo, dove ricopre un ruolo di primo piano nelle risposte infiammatorie e allergiche, nella secrezione gastrica e in alcune attività cerebrali.
L’esempio caratteristico di cibo ricco di istamina, al punto da scatenare problemi a chi lo assume, è quello del pesce conservato troppo a lungo oppure mal conservato. E proprio le carni di tonno (ma anche di sgombro) sono tra le più ricche. Con la proliferazione di istamina che è legata, secondo gli esperti, alla proliferazione di germi. Ecco così che spunta la cattiva conservazione del cibo, in questo caso del tonno, che poi è stato servito grigliato ai clienti del ristorante passato al setaccio e stangato dai carabinieri del Nas.

Carabinieri del Nucleo tutela della salute che nei giorni scorsi hanno anche controllato, nell’ambito di una campagna a livello nazionale sui locali etnici, un centro estetico e per acconciature, condotto da una cittadina cinese riscontrando che le apparecchiature utilizzate per l’erogazione delle prestazioni presentavano gravi carenze igienico-sanitarie.

I militari del Nas hanno accertato, inoltre, che il titolare dell’esercizio commerciale aveva messo in commercio prodotti cosmetici pur non avendo mai presentato dichiarazione di inizio attività al Comune di Perugia.

Le irregolarità sono costate sanzioni per seimila euro e, come raccontato nei giorni scorsi, anche la chiusura dell’attività con una ordinanza del Comune. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino