Cop26, piano per fondi aggiuntivi ai Paesi più poveri. «Miliardi dollari per taglio emissioni, ma serve appoggio ricchi»

Cop26, piano per fondi aggiuntivi ai Paesi più poveri. «Miliardi dollari per taglio emissioni, ma serve appoggio ricchi»
Un approccio globale alla lotta ai cambiamenti climatici, è questa la strategia secondo cui i Paesi più sviluppati del mondo offriranno fondi aggiuntivi per miliardi...

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Un approccio globale alla lotta ai cambiamenti climatici, è questa la strategia secondo cui i Paesi più sviluppati del mondo offriranno fondi aggiuntivi per miliardi di dollari a quelli in via di sviluppo nel tentativo di fare passi avanti sui tagli alle emissioni inquinanti alla Cop26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si terrà a Glasgow dal 31 ottobre al 12 dicembre sotto la presidenza del Regno Unito.

Il piano di finanziamento, che secondo il Guardian verrà annunciato domani dal governo di Londra insieme ai ministri di Germania e Canada, incaricati di definirne i dettagli, dovrà ottenere l'appoggio di numerosi Paesi ricchi, vista la mole di risorse necessaria per realizzarlo. Un ulteriore ostacolo, sottolinea il quotidiano inglese, potrebbe essere rappresentato dallo scontro in atto all'interno all'esecutivo britannico, visto che il cancelliere dello Scacchiere (ministro delle Finanze) Rishi Sunak starebbe preparando un piano di tagli agli aiuti internazionali dallo 0,7% allo 0,5% del Pil, pari ad almeno 4 miliardi di dollari. Tra il 2009 e il 2020, ai Paesi poveri era stato promesso un aiuto complessivo di almeno 100 miliardi di dollari all'anno dai settori pubblico e privato dei Paesi ricchi per aiutarli a ridurre le emissioni inquinanti e incentivare le politiche ecosostenibili.

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L'impegno non è stato però mantenuto e secondo l'Ocse, nell'ultimo anno di cui sono disponibili i dati, il 2019, gli aiuti si sono fermati a 80 miliardi di dollari. Secondo le anticipazioni del piano che sarà presentato domani, per il periodo 2020-2025 si prevede un finanziamento medio di 100 miliardi di dollari, che non sarà tuttavia calcolato sui singoli anni. Fondi aggiuntivi per i prossimi anni sono già stati annunciati da Stati Uniti, Germania, Canada, Giappone e altri Paesi. 

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Il Mattino